
Il ritorno di Umberto Ferrara nello staff di Jannik Sinner ha riaperto una ferita mai del tutto chiusa. Dopo mesi di silenzio, il caso Clostebol – la sostanza proibita individuata in quantità infinitesimali nelle analisi del n.1 del mondo lo scorso anno – torna a far discutere. E ora a parlare è uno dei principali protagonisti della vicenda.
Giacomo Naldi su Jannik Sinner: "Preferisco non commentare. Magari un giorno lo farò".
— Tennis World Italia (@TennisWorldit) July 24, 2025
Il fisioterapista torna a parlare dopo la scelta dell'azzurro di riabbracciare Ferrarahttps://t.co/eYEZGmmB4P#JannikSinner #JannikSinner #usopen pic.twitter.com/W6q1k56U1A
All’epoca, la responsabilità era ricaduta soprattutto sul fisioterapista Giacomo Naldi, licenziato dopo essere stato accusato di aver usato una pomata proibita durante un trattamento su Sinner. Ora che Ferrara è di nuovo al fianco del campione azzurro, Naldi rompe il silenzio. E lo fa in modo sibillino. (continua dopo la foto)

“Siamo punto e a capo”, ha dichiarato Naldi a La Repubblica, ammettendo di aver rivissuto l’incubo dell’estate scorsa. Il fisioterapista bolognese, oggi al lavoro a Casalecchio di Reno e reduce dalla collaborazione con Francesco Passaro, non ha voluto sbottonarsi del tutto.
Nonostante questo, Naldi ha lanciato un messaggio chiaro: “Dirò tutto quando sarà il momento”. Parole che suonano come una promessa – o forse come una minaccia? – per chi ha vissuto da dentro una vicenda che fa ancora parlare il mondo del tennis e non solo.
Il tono è quello di chi si sente tradito, soprattutto dopo aver definito “bellissimo” il rapporto lavorativo con Sinner. “Non ho intenzione di commentare oltre“, ha proseguito Naldi. “È una storia che ha danneggiato la mia immagine”.
E mentre si gode le ferie dopo la nascita della figlia, non nasconde un certo fastidio anche per alcune reazioni social: “Sinner mi ha chiamato per farmi gli auguri dopo la nascita si mia figlia, ma non mi sono piaciuti certi commenti”. (continua dopo la foto)

A far discutere, infatti, non è solo il passato, ma anche il tempismo del presente: Ferrara, coinvolto indirettamente nella vicenda Clostebol, torna nello staff senza alcuna comunicazione ufficiale, come se nulla fosse. E a Naldi, questa apparente normalizzazione, non va giù.
Per ora ha scelto di non affondare il colpo, ma il clima resta carico di tensione. Perché in una storia in cui si è parlato di colpe, farmaci e che ha indubbiamente danneggiato la reputazione di chi vi era coinvolto, queste poche parole hanno un peso. Quanto grande, forse lo scopriremo più avanti.
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