
Sembrava la giornata più difficile, si è trasformata in una delle più brillanti. Jannik Sinner, condizionato da un fastidio al gomito destro e con il braccio bendato fin dall’ingresso in campo, ha superato con autorevolezza Ben Shelton nei quarti di finale di Wimbledon 2025, chiudendo il match in tre set: 7-6, 6-4, 6-4. In un periodo segnato da qualche incertezza fisica e tecnica, il numero 1 del mondo ha risposto con una prestazione di grande intelligenza e solidità.
L’UOMO DEI RECORD✨
— Ubitennis (@Ubitennis) July 9, 2025
Il numero uno azzurro ritorna in semifinale a Church Road dopo 2 anni, battendo Ben Shelton in tre set💪
Grazie al successo conquistato ai danni dello statunitense, Sinner è diventato il più giovane tennista a raggiungere 4️⃣ semifinali Slam consecutive da… pic.twitter.com/dz5WLFCAn6
L’avvio è equilibrato, con entrambi i giocatori a tenere con sicurezza il proprio servizio. Ma è Sinner a brillare per efficacia e concentrazione: 24 punti vinti su 25 nei propri turni di battuta fino al 6-6, un dominio che si riflette nel tie-break, dove approfitta anche di alcuni errori di diritto dell’americano e chiude 7-2.
Nel secondo parziale arriva il primo momento critico: un diritto steccato provoca una vibrazione dolorosa che riacutizza il problema al gomito. Ma l’altoatesino non si scompone: pur non potendo spingere al massimo con il diritto, resta lucido e preciso, portando a casa il set con un break sul 5-4, sfruttando i 14 errori non forzati di Shelton contro i soli 6 dell’azzurro.
L’ultimo parziale ricalca il copione del secondo. Entrambi difendono bene il servizio, ma sul 5-4 Sinner alza il livello proprio mentre Shelton è sotto pressione. L’americano annulla due match point, ma sul terzo commette un errore sotto la spinta del nostro numero uno. L’azzurro esulta: è semifinale, per la seconda volta, a Wimbledon.
Nonostante il dolore, Jannik ha giocato con intelligenza, pazienza e freddezza, senza forzare ma trovando soluzioni sempre efficaci. Ora resta da capire come evolverà il problema fisico, ma intanto la certezza è che il numero 1 del mondo è vivo e ancora protagonista sull’erba più nobile del tennis.
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