Il collegio arbitrale del Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) chiamato a giudicare sul caso di Jannik Sinner si sta definendo. Due dei tre arbitri sono già stati designati: l’israeliano Ken Lalo, scelto dalla WADA, e lo statunitense Jeffrey Benz, indicato dal team del tennista. Lalo, esperto di diritto sportivo e noto per la sua intransigenza in materia di antidoping, è membro del TAS dal 2011. Benz, con un passato da atleta nel pattinaggio artistico, ha un’ampia esperienza come arbitro e ha gestito casi di rilievo, tra cui quello di Simona Halep, riducendo la sua squalifica da quattro anni a nove mesi.
— Jannik Sinner (@janniksin) November 16, 2024
Il terzo arbitro sarà nominato direttamente dal TAS di Losanna. Intanto, il team legale di Sinner deve ancora presentare la propria documentazione difensiva in risposta al ricorso della WADA, che accusa il tennista di negligenza e chiede una squalifica tra uno e due anni. Sebbene la WADA abbia riconosciuto la buona fede di Sinner, sostiene che il giocatore avrebbe dovuto vigilare meglio sul suo staff. La difesa punta a dimostrare che il numero 1 del mondo ha fatto tutto il possibile per evitare che lo spray contaminato a base di Clostebol, utilizzato dal suo staff, arrivasse accidentalmente al giocatore.
Verso il processo: i tempi e le implicazioni
Con la nomina dei primi arbitri, l’ipotesi di un accordo stragiudiziale si allontana. Sinner, già assolto per assenza di dolo e negligenza da tre esperti nel procedimento precedente, non ha alcun interesse a dichiararsi colpevole: “So di non aver fatto nulla di sbagliato”, ha ribadito il tennista. I suoi allenatori, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, lo hanno sostenuto anche durante questa difficile fase, contribuendo alla sua straordinaria seconda parte di stagione, con le vittorie agli US Open, alle Finals e alla Coppa Davis, che gli hanno permesso di consolidare il primato mondiale.
Il processo non si terrà prima di marzo 2025, in linea con le disponibilità dei giudici e dello stesso atleta. La WADA, tramite il direttore generale Olivier Niggli, ha confermato che nessuna decisione arriverà entro la fine del 2024. Sinner, che inizierà la prossima stagione agli Australian Open, ha in programma anche i tornei di Rotterdam e Doha a febbraio, ma potrebbe essere costretto a riorganizzare la sua agenda per partecipare all’arbitrato.
La finestra più probabile per l’udienza sembra essere nei primi giorni di marzo, poco prima dei Masters 1000 di Indian Wells e Miami, ma la data precisa dipenderà dalla disponibilità delle parti coinvolte. La speranza di Sinner e degli appassionati è che il caso si risolva al più presto, permettendo al numero 1 del mondo di concentrarsi esclusivamente sul tennis.
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