x

x

Vai al contenuto

Siccità, emergenza in Italia: multe fino a 500 euro per chi fa questo errore

Siccità in Italia: le contromisure

La siccità sta diventando una seria emergenza un po’ in tutta la penisola italiana. Sono così partite le prime contromisure. Dall’Abruzzo al Lazio fino alle Marche sono corsi ai ripari con una raffica di ordinanze. Mentre in Puglia c’è il tavolo regionale permanente per l’emergenza irrigua, in Sicilia c’è il blocco delle centrali idroelettriche. Secondo Coldiretti Puglia, i danni causati dalla siccità sono arrivati fino a un miliardo in Puglia negli ultimi due anni, con raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dalle olive al miele. Cia Sicilia Orientale e Confagricoltura Catania hanno chiesto ristori per gli agricoltori della Piana di Catania. Dal 15 giugno 2024 gli incendi “sono stati 15mila gli interventi complessivi per incendi boschivi e di vegetazione”, riporta Il Messaggero. Oltre 10mila ettari di terreno sono andati a fuoco nel 2024, 8.400 quasi soltanto nell’ultimo mese.

In Abruzzo l‘emergenza è partita da Chieti. Il sindaco ha chiesto tre autobotti per la distribuzione dell’acqua. Gli stop notturni dell’erogazione stanno lasciando all’asciutto migliaia di famiglie nelle prime ore della giornata. La disponibilità idrica è diminuita del 40% e si stima che ogni minuto la domanda di acqua sia di mille litri inferiore alla disponibilità reale. Una vera tragedia. Anche a Pescara la situazione è iniziata ad essere pesante, soprattutto con l’aumento delle presenze estive. Anche qui, le chiusure notturne stanno lasciando a secco interi quartieri. In provincia dell’Aquila, nella Valle Peligna, sono previste tre macrozone nelle quali l’erogazione dell’acqua scatterà a rotazione con “interruzioni del servizio irriguo per permettere il riempimento della vasca di compensazione”, spiega Il Messaggero . Per evitare al massimo gli sprechi, è stato firmato un protocollo d’intesa tra il prefetto di Ancona e i sindaci della provincia. (Continua a leggere dopo la foto)

Multe fino a 500 euro

I dati ormai parlano chiaro. Il livello delle sorgenti è in continuo decremento. Tutto sembra essere dovuto al livello medio di precipitazioni che ha registrato un deficit del 20% rispetto alla media storica 2022-2024. Le ordinanze anti-spreco, in seguito alla crescente siccità, hanno previsto delle multe, come ad Ascoli, fino a 500 euro per chi non si attiene a un uso responsabile. Anche in questo caso è prevista la sospensione notturna per una ventina di Comuni tra il Piceno e il Fermano. Di fronte a numeri così importanti, la serie di misure tampone delle autorità sembrano comunque non essere sufficienti. “Le autorità di bacino sono gli enti che possono aiutare il Paese a governare l’emergenza siccità affidando loro la pianificazione dell’approvvigionamento idrico primario e lasciando solo la gestione locale alle regioni”, ha spiegato il commissario straordinario nazionale, Nicola Dell’Acqua, a Il Messaggero. “L’unico strumento per la pianificazione degli interventi è quello del bilancio idrico da redigere a livello di distretto in una visione più ampia che superi diatribe locali e regionali. Servono nuove infrastrutture. Non se ne fanno da settant’anni in Italia”, ha aggiunto Dell’Acqua. Il governo si è già mosso con Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico con 250 milioni per rifunzionalizzazione di invasi e progettazione.