x

x

Vai al contenuto

Si tuffa in acqua, poi muore a soli 14 anni. L’agghiacciante scoperta: cosa gli è successo

Cos’è l’ameba mangiacervello?

Naegleria fowleri, comunemente chiamata “ameba mangia cervello”, è un organismo vivente unicellulare, che vive nel suolo e nelle sorgenti di acqua dolce calda, come laghi, fiumi e sorgenti termali. Come si legge su MyPersonalTrainer, “il termine gergale “mangia cervello” si deve alla capacità dell’ameba di provocare un’infezione cerebrale – tecnicamente, una meningoencefalite – quando l’acqua che la contiene sale nel naso. L’infezione Naegleria fowleri si presenta tipicamente con una presentazione acuta e fulminante che imita la meningite batterica e, purtroppo, correla spesso ad un esito letale. L’infezione da ameba mangia cervello comporta, infatti, la distruzione del tessuto cerebrale, da cui consegue edema e necrosi del cervello”. (Continua a leggere dopo le foto)

L’ameba Mangia Cervello come si prende? Su MyPersonalTrainer si legge che la “naegleria fowleri infetta le persone quando l’acqua contenente l’ameba entra nel corpo attraverso il naso. Questo in genere accade quando le persone nuotano, si tuffano o immergono la testa nell’acqua dolce e calda, solitamente stagnante, di laghi e fiumi. L’ameba viaggia, quindi, lungo il naso fino al cervello, dove distrugge il tessuto cerebrale e provoca un’infezione, chiamata meningoencefalite amebica primaria (PAM), quasi sempre fatale. I primi sintomi si manifestano dopo 1-9 giorni dall’evento causale. Le infezioni da Naegleria fowleri possono verificarsi anche tramite l’acqua di rubinetto contamina, dopo le abluzioni rituali che ne prevedono l’instillazione nelle narici o l’irrigazione nasale con neti pot (o dispositivi simili). In casi molto rari, le persone hanno contratto infezioni da Naegleria fowleri da acque ricreative che non contenevano abbastanza cloro, come piscine o surf park”.