x

x

Vai al contenuto

Serie A, quattro in un punto: chi ha più possibilità di vincere lo Scudetto d’inverno

La corsa allo scudetto d’inverno non potrebbe essere più serrata: quattro squadre raccolte in un punto, il margine più sottile possibile per uno sprint emozionante e più che mai equilibrato. Un equilibrio che promette scintille, come sottolineato nell’analisi di Sebastiano Vernazza per la Gazzetta dello Sport: ma chi ha davvero le carte giuste per farcela?

Il Milan è la squadra che fin qui ha mostrato la personalità più definita negli scontri diretti, battendo Roma, Napoli e Inter sempre con margini ridotti ma pesanti. Le vittorie di corto muso, tre volte per 1-0, una per 2-1, sono indice di una squadra che sa soffrire, che non sbaglia le partite decisive e che, soprattutto, ha trovato in Luka Modric il suo riferimento.

Il croato, 40 anni compiuti, gioca con un’umiltà che sorprende: è il primo a difendere, è un libero davanti alla difesa, è un esempio per tutti. I compagni lo hanno seguito, si sono chiesti: “Se lui fa questo, chi sono io per non fare le stesse cose?”. È la scintilla che ha rialzato il Diavolo dopo la stagione scorsa. (continua dopo la foto)

Il limite dei rossoneri resta però evidente: i sette punti persi con Cremonese, Pisa e Parma pesano in prospettiva. Con quei punti il Milan sarebbe primo da solo, ma va anche detto che con Roma e Inter sono arrivate due vittorie (specie nel derby) molto sofferte. Il vantaggio della singola competizione, non avendo le coppe europee, gioca comunque a favore di Massimiliano Allegri. Se riuscirà a evitare altri passi falsi, i sogni potrebbero diventare realtà.

Il Napoli è passato dal baratro alla resurrezione. Antonio Conte, dopo la sconfitta di Bologna e con una squadra falcidiata dagli infortuni, ha scelto una settimana di distacco. Una mossa interpretata da qualcuno come una presa di distanza, ma che si è rivelata un tentativo di ricompattare il gruppo.

La risposta è arrivata: tre vittorie pesanti contro Atalanta, Roma e Qarabag. Merito della psicologia, ma non solo. Conte ha cambiato pelle alla squadra passando al 3-4-2-1, liberando David Neres e valorizzando Noah Lang, finalmente centrale dopo settimane in panchina.

L’assenza di Anguissa resta però il vero punto debole. Senza la sua fisicità, Lobotka e McTominay si arrangiano, ma non possono reggere senza rotazioni. La coperta è corta e a gennaio serviranno due inserimenti mirati per evitare che l’inverno diventi un freno sulla lunga distanza. (continua dopo la foto)

L’Inter vive sospesa tra ciò che è stata e ciò che Cristian Chivu vuole che diventi. In certi momenti si rivede il vecchio possesso lento, in altri mostra l’aggressività portata dal nuovo allenatore. A Pisa, per esempio, è riemersa l’ombra della gestione precedente.

La rosa è stata rinnovata meno di quanto si sarebbe dovuto, e i nuovi hanno evidenziato un percorso altalenante. Molto bene Pio Esposito e Bonny, che hanno dato respiro all’attacco; mentre Sucic, Diouf e Luis Henrique hanno mostrato pregi (soprattutto Sucic) ma anche limiti evidenti. Se per Diouf le ultime apparizioni fanno ben sperare, per Henrique ormai è bocciatura netta.

L’Inter continua poi a mancare di imprevedibilità, qualità che potrebbe arrivare solo da un giocatore fuori dagli schemi e bravo a saltare l’uomo. Pur vivendo una transizione complessa, i nerazzurri restano secondi e fra le prime otto di Champions. Ma Chivu deve ancora capire dove concentrare le energie: non si può essere vice-campioni per sempre. Serve scegliere un obiettivo e colpirlo.

Serie A, corsa scudetto con quattro in un punto

La Roma è stata la sorpresa di questa prima parte di campionato. In pochi avrebbero immaginato un ingresso così fluido di Gian Piero Gasperini in un ambiente complesso. Invece il tecnico ha trovato sintonia immediata con squadra e tifosi, vivendo le partite come loro, e portando risultati fin da subito.

La Roma non ha una rosa da scudetto: qui sta il cuore dell’analisi di Vernazza. Gasperini annulla il divario con il gioco, ma non può piegare la realtà. Gli scontri diretti sono stati persi tutti, e questo è un segnale che la squadra non è ancora pronta.

Il traguardo dichiarato per i giallorossi è il ritorno in Champions League, ed è alla portata. Per andare oltre servirà il mercato di gennaio, paletti finanziari permettendo. Manca un centravanti affidabile: né Dovbyk né Ferguson hanno colto l’occasione. Per gli amanti delle statistiche e della scaramanzia, Gasperini non ha mai vinto uno scudetto, la Roma non lo fa dal 2001: chissà mai che…

Leggi anche: