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Serie A e la legge del 31 dicembre: essere primi a Natale conta davvero?

Nel calcio si ripete spesso che “i campionati si vincono a marzo”, ma la Serie A degli ultimi anni suggerisce di dare un’occhiata più attenta anche alla classifica di San Silvestro. Essere primi a fine anno non garantisce lo scudetto, ma nemmeno è nemmeno solo un dettaglio folkloristico.

Analizzando gli ultimi undici campionati, dal 2014-15 alla stagione appena conclusa, emerge un dato chiaro: in sei casi su undici la squadra in vetta al 31 dicembre ha poi chiuso davanti a tutte a maggio. Una percentuale secca, 50%, che però nasconde dinamiche molto diverse tra passato recente e presente.

La fotografia statistica racconta una Serie A spaccata in due. Dal 2014 al 2019, essere primi a Natale spesso ha significato poco o nulla. Negli anni più recenti, invece, la tendenza si è ribaltata.

Negli ultimi tre campionati, la squadra leader a fine dicembre ha sempre confermato il primato fino allo scudetto. Un segnale netto, che parla di maggiore continuità e di progetti tecnici più solidi, capaci di reggere la pressione anche nella seconda metà della stagione.

C’è però un’anomalia che pesa nelle statistiche: il periodo tra il 2019 e il 2022. Tre stagioni in cui essere primi a fine anno è stato quasi un cattivo presagio. L’Inter di Conte nel 2019 e quella di Inzaghi nel 2021 hanno chiuso l’anno solare davanti a tutti, salvo poi subire la rimonta di Juventus e Milan. Stesso destino, a parti invertite, per il Milan di Pioli nel 2020, primo a Natale ma superato dall’Inter nel rush finale.

Un triennio che ha alimentato la narrativa della vetta “ingannevole”, trasformando il primato di dicembre in una sorta di trappola psicologica.

Dal 2022-23 in poi, lo scenario è cambiato. Il Napoli ha dominato dalla fine dell’anno fino a maggio, l’Inter ha fatto lo stesso nella stagione successiva conquistando anche la seconda stella, e il Napoli si è ripetuto nel 2024-25, gestendo un testa a testa invernale prima dell’allungo decisivo nel girone di ritorno.

Oggi la Serie A sembra premiare chi arriva primo a Natale con una struttura già matura: rosa profonda, identità chiara e margini di gestione. Non è più solo una fotografia momentanea, ma spesso l’anticipazione di un percorso.

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