Caccia ai complici
Per sostenere la sua finta gravidanza, Rosa Vespa ha prodotto una serie di documenti falsi, tra cui ecografie, ricette mediche e analisi del sangue. Ha anche inviato al marito messaggi da numeri sconosciuti per informarlo della nascita del presunto figlio. Queste azioni hanno sollevato dubbi tra gli investigatori sulla possibilità che la donna abbia avuto complici nella realizzazione dei falsi documenti. (continua dopo la foto)
Le dichiarazioni del marito
Moses Omogo Chidiebere, dopo la scarcerazione, ha dichiarato di essere stato completamente all’oscuro delle intenzioni della moglie e di aver creduto sinceramente nella sua gravidanza. Il suo avvocato ha affermato che l’uomo è stato ingannato e che non ha avuto alcun ruolo nel rapimento della neonata. 
Le indagini preliminari hanno evidenziato la complessità del caso, con particolare attenzione alla capacità di Rosa Vespa di ingannare non solo il marito, ma anche amici e parenti. Restano aperti interrogativi sulla possibilità di eventuali complici e sulle modalità con cui la donna ha ottenuto i falsi documenti medici.
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