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Ranieri dice No alla Nazionale: chi per il dopo Spalletti?

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L’approdo di Claudio Ranieri sulla panchina degli Azzurri dopo le tumultuose dimissioni di Spalletti sembrava cosa fatta: l’ex allenatore della Roma, però, ha deciso di rifiutare la chiamata per mantenere l’impegno preso con la società capitolina come consulente e focalizzarsi in pieno sul suo nuovo ruolo. Sir Claudio, si sa, è un uomo di parola, e probabilmente ha convenuto di non potersi dedicare nella maniera migliore ad un doppio incarico così delicato.

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Si apre così la caccia all’erede di Spalletti, una ricerca che sembrava già chiusa e che adesso appare complicarsi di ora in ora. Dopo il passo indietro di Claudio Ranieri, approfondiamo allora i candidati più quotati tra particolari suggestioni, ritorni e scommesse inedite: in queste ore sta succedendo di tutto, e come è normale che sia alcune ipotesi sembrano molto più assurde di altro. Ma non bisogna escludere nulla.

Stefano Pioli: il favorito

Tra i candidati più accreditati per la panchina azzurra c’è Stefano Pioli. Dopo l’esperienza piuttosto deludente nel campionato saudita, l’ex allenatore del Milan potrebbe tornare dunque in Italia per affrontare la sfida più affascinante della sua carriera: provare a far raggiungere alla Nazionale il suo primo Mondiale da 12 anni. La soluzione sembra essere la prediletta anche dai “piani alti” per una mera questione tattica: il tempo a disposizione è molto poco e siamo nel pieno delle qualificazione: Pioli potrebbe inserirsi con naturalezza nel disegno lasciato da Spalletti e assicurando continuità ed equilibrio al progetto azzurro.

Le alternative per un nuovo ciclo

Il calcio italiano è piuttosto reazionario, e quasi sempre si tende a scegliere la soluzione più sicura e meno rischiosa, soprattutto con il Mondiale alle porte. C’è però la possibilità che la Federazione scelga di puntare un profilo più giovane, in modo da varare un ciclo a lungo termine che possa portare grandi soddisfazioni. In quest’ottica, i profili più apprezzanti sembrano essere:

  • Thiago Motta: al netto della deludente esperienze alla Juventus, il tecnico rimane uno dei profili più interessanti del calcio italiano e rappresenterebbe un’idea molto coraggiosa. Del resto ha dato prova di avere idee moderne e una visione di gioco al passo con i tempi, fondamentali per un progetto di lungo corso.
  • Daniele De Rossi, che ha già fatto parte dello staff di Roberto Mancini durante il trionfo a Euro 2020. Conosce l’ambiente, è una figura autorevole ma non autoritaria ed è estremamente rispettato dai giocatori al netto di una ridotta esperienza come allenatore. Il suo carisma potrebbe rivelarsi fondamentale per riportare l’Italia ai Mondiali.
  • Raffaele Palladino, che ha misteriosamente lasciato la Fiorentina dopo un’eccellente annata. Inizialmente si vociferava fosse diretto alla Juventus, ma poi questa pista si è raffreddata e ora il tecnico sembra rimasto fermo (anche se c’è il sempre più concreto interesse del Parma).

Tra ritorni al passato, scommesse e provocazioni

Tra i nomi papabili è appena spuntato anche quello di Marco Giampaolo, che ha ufficializzato le proprie dimissioni dal Lecce proprio questa mattina. Di concreto non c’è nulla, ma i più maliziosi hanno visto una possibile “candidatura” del tecnico al ruolo di CT della nazionale. Sebbene i risultati di club non siano ormai brillanti da un po’ di tempo, la sua idea di calcio tecnico e basato sul possesso potrebbe intrigare la Federazione.

C’è anche l’ipotesi del ritorno al passato con il comeback di Roberto Mancini. Un’ipotesi difficile visto il brutto e velenoso addio con la Nazionale, ma non sarebbe la prima volta che la panchina azzurra vede un bis: Mancini, del resto, può giocare la carta di aver allenato la miglior Italia – perlomeno a livello di risultati – degli ultimi anni.

Anche Gattuso è un nome che sta circolando in queste ore, così come quello di Cannavaro. I due sono legati dall’aver fatto parte della Nazionale che ha vinto il Mondiale 2006: sono molto rispettati sia dai tifosi che dall’ambiente, anche se hanno maturato risultati piuttosto tiepidi come allenatori sino a questo momento.

Infine, una suggestione affascinante, anche se molto, molto più utopica che concreta: José Mourinho. Il portoghese ha sempre avuto un rapporto speciale con l’Italia e conosce profondamente nostro il calcio; sopratutto, sarebbe una scelta dall’impatto mediatico e motivazionale senza precedenti. Di certo non mancherebbero motivazione, entusiasmo e un pizzico di follia che potrebbero scuotere una Nazionale che fatica a ritrovarsi dopo l’Europeo del 2021.

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