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Perché Sinner usa la fascia al braccio: la spiegazione

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Le tendenze passano, ma la cura del dettaglio resta. Per Jannik Sinner, ogni particolare, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, è cruciale per raggiungere le massime prestazioni. Un esempio lampante è il manicotto che il tennista ha iniziato a indossare sul braccio destro. Introdotto per la prima volta a Wimbledon, dopo una partita molto intensa contro Grigor Dimitrov, questo accessorio è diventato un elemento costante del suo equipaggiamento, accompagnandolo anche nel torneo di Cincinnati. Come ha spiegato Sinner stesso, non si tratta di una moda, ma di una scelta dettata dal desiderio di sentirsi al meglio. Inizialmente ha provato un manicotto nero che gli causava fastidio per via del calore, ma è passato a uno bianco che gli ha dato le sensazioni che cercava.

Non una moda, ma una scelta strategica

La decisione di Sinner di indossare il manicotto ha creato un vero e proprio “effetto domino” nel mondo del tennis, un fenomeno di emulazione simile a quello visto nel basket con i manicotti indossati dai campioni NBA. Giovani tennisti, ispirati dal numero 1 al mondo, hanno iniziato a utilizzare questo accessorio. Non solo Sinner, ma anche altri giocatori come Lorenzo Musetti e il francese Benjamin Bonzi sono stati visti con il manicotto. Dietro a questa scelta, non c’è solo un’idea di scaramanzia, come qualcuno potrebbe pensare, legata al successo di Sinner a Wimbledon dopo averlo indossato per la prima volta. La spiegazione è molto più profonda e scientifica, come ci conferma Matteo Tinelli, sport therapist con esperienza al fianco di giocatori di alto livello.

La scienza dietro la fascia al braccio

Secondo Tinelli, l’utilizzo del manicotto ha una spiegazione scientifica ben precisa. Ogni movimento del braccio, in particolare nel tennis, genera piccole ma costanti vibrazioni che, nel tempo, possono affaticare muscoli e tendini. Il manicotto contenitivo agisce come una seconda pelle, avvolgendo il braccio e attenuando queste vibrazioni. Questo riduce lo stress meccanico e previene i microtraumi che spesso possono trasformarsi in infiammazioni e dolori.

Il manicotto rende anche il gesto atletico più fluido ed efficiente, perché meno energia viene dispersa in vibrazioni inutili. Questo si traduce in una maggiore forza trasferita al movimento. Ogni volta che la racchetta colpisce la palla, una serie di onde d’urto si propaga lungo il braccio. Il manicotto aiuta a dissiparle, alleggerendo il carico su gomito, avambraccio e spalla. Questo piccolo ma efficace supporto può fare una grande differenza, specialmente nei momenti in cui il rischio di sovraccarico muscolare è più alto.

Integrazione con altri supporti e recupero

Un altro vantaggio, sottolineato da Tinelli, è la perfetta integrazione del manicotto con i tape funzionali usati per sostenere articolazioni e muscoli. A Wimbledon, Sinner indossava la fascia insieme a un tape per stabilizzare il gomito. Questa combinazione ha creato un supporto completo, garantendo protezione, controllo delle vibrazioni e una gestione ottimale dello stress meccanico, sia in allenamento che durante le partite.

Inoltre, il manicotto non si limita a fornire un sostegno passivo, ma favorisce anche il drenaggio linfatico, aiutando a ridurre il gonfiore. Questo è fondamentale per limitare l’edema che può insorgere dopo sforzi intensi o piccoli traumi muscolari. Ridurre il gonfiore non solo allevia il dolore e la rigidità, ma accelera anche il recupero, permettendo all’atleta di tornare in campo più velocemente.

L’uso di questo tipo di supporto non è una novità nel mondo dello sport professionistico. Anche giocatori come Novak Djokovic, al suo rientro dopo l’operazione al menisco, e Carlos Alcaraz, per un infortunio alla coscia, hanno utilizzato un bendaggio elasto-compressivo. Questo dimostra come il concetto di compressione sia applicabile a diverse parti del corpo, adattandosi a specifiche esigenze. La scelta di Sinner di utilizzare il manicotto è quindi parte di una strategia meticolosa e attenta a ogni dettaglio, dove nulla è lasciato al caso.

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