La “Partita della Morte” è una delle storie più tragiche legate al mondo del calcio durante uno dei periodi più bui della storia umana, la Seconda Guerra Mondiale. La partita si disputò nel 1942 a Kiev, durante l’occupazione nazista dell’Ucraina, e coinvolse una squadra locale composta da ex giocatori professionisti, chiamata Start, e una squadra composta da soldati tedeschi. Questo incontro ha assunto un’aura leggendaria, intrecciando verità e mito in un racconto che ha continuato a vivere per decenni.
Il contesto storico
Nel 1941, l’Unione Sovietica fu invasa dalle forze naziste nell’ambito dell’Operazione Barbarossa. Kiev, una delle città più importanti dell’Ucraina, cadde rapidamente sotto il controllo tedesco. La vita sotto l’occupazione era estremamente dura, con la popolazione locale che soffriva per la fame, la repressione e le deportazioni. In questo contesto, lo sport divenne una delle poche valvole di sfogo per i cittadini, un modo per cercare di mantenere un senso di normalità e speranza.
Nel cuore di questa situazione disperata, alcuni ex calciatori professionisti sovietici, che prima della guerra giocavano per club di alto livello come la Dynamo Kiev e la Lokomotiv Kiev, si riunirono per formare una squadra. Sotto la guida di Mykola Trusevych, ex portiere della Dynamo Kiev, nacque la squadra dello Start. Gli ex giocatori riuscirono a mettere insieme una squadra e iniziarono a giocare partite contro squadre composte principalmente da collaborazionisti e soldati tedeschi.
Lo Start divenne rapidamente noto per il suo livello di gioco eccezionale. Nel corso dell’estate del 1942 la squadra vinse una serie di partite contro avversari tedeschi e ungheresi, sollevando l’orgoglio e il morale della popolazione locale. Tuttavia, questa serie di vittorie attirò anche l’attenzione delle autorità naziste, che cominciarono a vedere nella squadra una minaccia al loro controllo e alla loro propaganda.
La sfida ai nazisti
Il 6 agosto 1942, lo Start affrontò una squadra composta da membri dell’aeronautica tedesca, il Flakelf, in una partita amichevole che si concluse con una netta vittoria per 5-1 a favore degli ucraini. Offesi e umiliati, i nazisti organizzarono una rivincita per il 9 agosto 1942, determinati a ristabilire la loro superiorità e a dimostrare il dominio ariano non solo sul campo di battaglia, ma anche su quello di gioco.
La partita del 9 agosto 1942, conosciuta oggi come la “Partita della Morte”, è avvolta nel mito e nella leggenda. Secondo la narrazione più popolare, prima dell’inizio del match, gli ufficiali nazisti avrebbero avvertito i giocatori dello Start di perdere deliberatamente la partita. Nonostante le minacce, gli ucraini decisero di giocare al massimo delle loro capacità, guidati dal loro senso di orgoglio e di resistenza contro l’oppressione. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
La partita fu durissima. Lo Start giocò con grande determinazione, e alla fine vinse con un punteggio di 5-3, dimostrando il proprio valore di fronte agli oppressori. Tuttavia, il prezzo di questa vittoria fu altissimo. Secondo la leggenda, la partita segnò il destino di molti dei giocatori dello Start.
Le conseguenze della partita furono tragiche. Pochi giorni dopo l’incontro, le autorità naziste arrestarono diversi giocatori dello Start, accusandoli di essere membri della NKVD (la polizia segreta sovietica) o di altre attività sovversive. Questi atleti furono sottoposti a torture e interrogatori durissimi. Alcuni furono deportati nei campi di concentramento, dove subirono ulteriori maltrattamenti. Quattro giocatori dello Start furono giustiziati, mentre altri morirono nei campi di concentramento a causa delle condizioni disumane.
Tra le vittime, il più noto è Mykola Trusevych, il capitano e portiere della squadra, che venne ucciso il 24 febbraio 1943. La sua morte, insieme a quella dei suoi compagni, divenne un simbolo del sacrificio e della resistenza contro l’occupazione nazista.
Il mito della partita
Dopo la fine della guerra, la storia della Partita della Morte cominciò a diffondersi, diventando un potente strumento di propaganda sovietica. La narrativa ufficiale sovietica descriveva i giocatori dello Start come eroi martiri che avevano sfidato i nazisti fino all’ultimo, anche di fronte alla morte. La vicenda fu romanzata e amplificata, con alcune versioni che sostenevano che i giocatori fossero stati giustiziati immediatamente dopo la partita, un elemento che non trova riscontro nei fatti storici ma che contribuì a creare un’aura eroica intorno alla squadra.
Nel 1962, la storia fu adattata nel film sovietico “Tretiy Taym” (Il Terzo Tempo), che raccontava una versione romanzata della partita. Questa versione cinematografica, che enfatizzava il coraggio e il sacrificio dei giocatori sovietici, contribuì a cementare la leggenda della Partita della Morte nel cuore e nella mente delle generazioni successive. Anche Fuga per la vittoria, pellicola con Pele tra gli attori, ha preso ispirazione da questa tragica vicenda.
Ci fu una potente narrazione costruita intorno alla Partita della Morte, ma gli storici hanno cercato di separare i fatti dalla finzione. Molti aspetti della storia, inclusa la natura delle minacce naziste prima della partita e le circostanze esatte delle esecuzioni, sono stati contestati o reinterpretati alla luce di nuove prove.
Alcuni storici sostengono che, sebbene i giocatori dello Start fossero effettivamente arrestati e molti di loro uccisi, non esiste una prova conclusiva che dimostri che la partita del 9 agosto 1942 fosse l’unico o il principale motivo delle loro morti. Le persecuzioni naziste contro i giocatori potrebbero essere state motivate da altri fattori, come il coinvolgimento nella resistenza o semplicemente la loro identità come ex membri delle squadre sportive sovietiche.
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