“Più costi che benefici”, l’accusa del Codacons
L’associazione a tutela dei consumatori esprime nel dettaglio tutte le motivazioni della sua battaglia contro il sistema che implica il passaggio da ora legale a ora solare (e viceversa). La prima ragione, più intuitiva, è quella del disagio fisico che consegue un cambio di ritmo improvviso. “Lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due. Risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l’organismo, anche negli individui adulti: non è certo un caso se in farmacia, a seguito del cambio ora solare/ora legale, si impennino puntualmente anche le vendite di prodotti contro il jetlag”.
Ma c’è di più. “Senza contare – spiega ancora Carlo Rienzi – i disagi per l’intera popolazione legati all’aggiustamento dell’orario: aggiornamenti sistemi informatici, orari dei treni, termostati temporizzati, dvd, agende elettroniche, radiosveglie, orologi nelle auto, problemi nelle transazioni finanziarie“. In conclusione, afferma il Codancons: “Il passaggio ora legale/ora solare determina costi sociali e perdite produttive decisamente superiori ai benefici determinati dal cambio orario, e anche sul fronte della spesa energetica”. Per questo motivo “adottare l’ora legale tutto l’anno consentirebbe notevoli risparmi sui consumi, come attestano i dati di Terna“. Vedremo se con questa ulteriore arringa verrà presa in considerazione, da chi di dovere, la possibilità di abolire definitivamente questo sistema.
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