Due giorni a Napoli-Milan di Supercoppa italiana, due giorni per Antonio Conte per rimettere ordine dopo le ultime due sconfitte consecutive tra Champions League e campionato. A Riad gli azzurri affrontano i detentori del titolo con la necessità di dare segnali forti, dentro e fuori dal campo. E, in questo senso, una notizia pesa più delle altre: Romelu Lukaku torna tra i convocati.
#Lukaku, il suo rientro prezioso anche per lo spogliatoio: è un leader riconosciutohttps://t.co/1s9bwkZjc9 #Napoli pic.twitter.com/3q1mMv28zY
— Napolicalcionews.it (@NCN_it) December 16, 2025
A quattro mesi dall’infortunio rimediato contro l’Olympiakos, il belga è pronto a riassaggiare il campo. Non da protagonista e non dal primo minuto, ma la sua presenza rappresenta comunque un valore aggiunto. (continua dopo la foto)

Conte non intende correre rischi: il rientro sarà graduale, dosato, senza forzature. La semifinale contro il Milan può essere il primo passo, utile soprattutto per ritrovare sensazioni e ritmo partita. Lukaku resta un leader, uno capace di spostare equilibri anche con pochi minuti nelle gambe. Ma la parola d’ordine è una sola: pazienza.
Rispetto alle ultime uscite, Conte ritrova Lobotka e Gutierrez, già visti in campo a Udine. Restano invece fuori i lungodegenti Meret, Anguissa e De Bruyne, con il centrocampo che continua a essere un reparto da adattare.
Contro il Milan si va verso la conferma del 3-4-3, con Lobotka al posto di Elmas accanto a McTominay, Di Lorenzo e Spinazzola sugli esterni e il tridente offensivo composto da Neres, Hojlund e Lang. Una struttura ormai collaudata, chiamata però a ritrovare efficacia. (continua dopo la foto)

Il vero problema del Napoli, oggi, è lontano dal Maradona. Le ultime due sconfitte esterne hanno lasciato il segno e Riad diventa uno snodo delicato. Vincere significherebbe spezzare il tabù trasferta, ritrovare fiducia e magari tornare in Italia con un trofeo in più.
Conte lo sa: la Supercoppa non è solo una semifinale, ma un passaggio chiave per misurare la tenuta mentale di una squadra che vuole tornare a sentirsi forte. Anche – e forse soprattutto – lontano da casa.
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