MotoGP, Pecco Bagnaia, attuale campione del mondo, ha dichiarato apertamente di non voler correre l’ultima gara della stagione a Valencia, a causa dell’alluvione disastrosa che ha devastato la città spagnola. Durante le prove in Malesia, il pilota italiano ha spiegato la sua posizione.
Bagnaia: «A Valencia non corro, nemmeno se mi costa il Mondiale di MotoGp» https://t.co/oOtHuKXIqh pic.twitter.com/NTC2DQ2RYn
— Corriere della Sera (@Corriere) November 1, 2024
“Non credo sia corretto correre a Valencia. Spero davvero che tengano conto che, a livello etico, questa non è la situazione giusta.” Bagnaia ha espresso la volontà di rinunciare alla competizione finale, anche a costo di compromettere le sue possibilità di conquistare il titolo.
“A costo di perdere l’obiettivo finale, che è vincere il titolo, non sono disposto a correre,” ha affermato. L’impegno del campione italiano verso i principi etici ha scosso l’ambiente della MotoGP, accendendo il dibattito sulla necessità di rispettare il lutto di Valencia.
MotoGP, Valencia: Bagnaia deciso, Martin più prudente
Rispetto a Bagnaia, il rivale Jorge Martin ha scelto un approccio più pragmatico. “È importante che tutti lo sappiano: per ora corro come se ci fosse un’altra gara, che sia a Valencia o altrove“, ha detto Martin. “Voglio vincere, e se avrò l’opportunità, lo farò.”
La dichiarazione di Bagnaia, certamente apprezzabile per la sensibilità nei confronti di una popolazione che sta vivendo un vero dramma, rappresenta una scelta inusuale in un mondo competitivo come quello delle corse. E porta all’attenzione generale il delicato equilibrio tra sport e rispetto per i valori etici.
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