L’aerodinamica, con ali, appendici e dispositivi speciali, gioca un ruolo fondamentale nel comportamento della moto. Tecnologie come l’holeshot device e il ride height device influenzano stabilità, trazione e gestione delle gomme, cambiando il modo in cui i piloti affrontano curva dopo curva. Comprendere queste soluzioni permette di apprezzare meglio la precisione e l’innovazione che caratterizzano ogni gara.
Funzione di ali e appendici aerodinamiche
L’aerodinamica moderna della MotoGP ha trasformato profondamente la guida e la filosofia di sviluppo delle moto. Le ali e le appendici sono diventate un elemento essenziale per controllare le forze che agiscono sulla moto durante accelerazioni, frenate e percorrenze. Ogni profilo aerodinamico genera downforce, cioè una pressione verso il basso che rende la moto più stabile. Questo effetto aiuta il pilota a mantenere l’avantreno ben incollato all’asfalto quando la potenza del motore viene scaricata in uscita di curva.
Le ali anteriori stabilizzano la moto nei rettilinei più veloci, evitando impennate indesiderate, mentre le alette laterali e le strutture integrate nella carenatura modificano il comportamento in frenata e impostazione di curva. Alcuni team privilegiano ali molto sviluppate che offrono maggiore stabilità, altri scelgono componenti più compatti che riducono la resistenza aerodinamica. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra spinta verticale e scorrevolezza nei rettilinei.
Le appendici aerodinamiche influenzano anche la gestione dei flussi d’aria. L’obiettivo è evitare turbolenze sulle ruote, ridurre il sollevamento della moto e mantenere un comportamento più prevedibile. L’evoluzione di queste soluzioni ha reso la MotoGP sempre più simile a un laboratorio aerodinamico, in cui ogni dettaglio può portare vantaggi misurabili. Il pilota deve adattarsi a una moto che offre più grip ma anche reazioni più rigide e immediate, una caratteristica che rende la guida estremamente precisa. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Che cos’è l’holeshot device
L’holeshot device è uno strumento pensato per migliorare le fasi di partenza. In passato le moto tendevano a impennarsi quando veniva applicata la massima accelerazione, perdendo tempo prezioso nei primi metri. Il dispositivo modifica l’assetto della moto al momento del via, abbassando temporaneamente la parte anteriore oppure bloccando un assetto già precaricato. Il risultato è una moto che rimane più bassa e stabile, permettendo di scaricare più potenza senza perdere trazione.
Questa soluzione è diventata fondamentale in una categoria in cui la partenza può determinare il risultato finale. I piloti cercano di posizionarsi al meglio già alla prima frenata, e l’holeshot device offre un vantaggio reale nel riuscire a mantenere una traiettoria pulita e difendere la posizione. Il funzionamento è semplice da attivare ma complesso nel suo sviluppo, poiché deve essere affidabile anche sotto la pressione di una gara.
Le moto che utilizzano un holeshot efficace possono guadagnare più metri rispetto a quelle meno avanzate tecnologicamente. Questo ha costretto tutti i team a investire tempo e risorse per affinare la propria soluzione. Anche se riguarda un momento molto breve della gara, il suo impatto strategico rimane enorme. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Come funziona il ride height device
Il ride height device nasce come evoluzione dell’holeshot. Inizialmente usato solo in partenza, ha poi trovato applicazione anche durante la gara per abbassare la moto in accelerazione. L’obiettivo è ridurre l’impennamento, migliorare la trazione e aumentare la velocità in uscita di curva. Abbassando il retrotreno o entrambe le estremità, la moto assume una posizione più aerodinamica e capace di sfruttare meglio il potenziale del motore.
La gestione del dispositivo richiede una grande sensibilità perché una pressione errata può compromettere la manovra o creare uno squilibrio. Il ride height device si innesta tramite un comando manuale e si disattiva automaticamente quando il pilota frena o rilascia l’acceleratore.
I piloti devono gestire accensioni e disattivazioni in modo fluido, mantenendo concentrazione massima in ogni fase. Le squadre lavorano per sincronizzare le caratteristiche del dispositivo con l’elettronica e le geometrie della moto. La sinergia tra aerodinamica e ride height device rappresenta una parte sempre più importante della MotoGP moderna.
Effetti su stabilità, velocità e gomme
L’evoluzione aerodinamica e i dispositivi di regolazione dell’assetto hanno trasformato il comportamento delle moto in ogni fase del giro. L’aumento del carico aerodinamico permette alla moto di mantenere una posizione più consistente sull’asfalto. Le impennate sono ridotte e la frenata diventa più controllabile: questo consente ai piloti di frenare più tardi, mantenere una linea più precisa e gestire meglio situazioni critiche.
La velocità beneficia a sua volta di queste innovazioni. Le moto più basse in accelerazione offrono una resistenza aerodinamica minore e più aumenta scorrevolezza nei rettilinei più i tempi sul giro migliorano. La differenza è evidente soprattutto nei circuiti con molte ripartenze da bassa velocità. Il vantaggio complessivo si accumula nel corso del giro, rendendo fondamentale il corretto funzionamento dei dispositivi.
Le gomme subiscono un impatto altrettanto importante. Un carico aerodinamico maggiore permette di distribuire meglio la pressione sul battistrada, la trazione aumenta e la gomma presenta un’usura più regolare. Tuttavia l’eccesso di downforce o un uso troppo aggressivo dei dispositivi può generare sovraccarichi locali che rischiano di consumare rapidamente la mescola. Il team deve trovare il punto ideale tra grip e durata. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Limiti regolamentari attuali
L’evoluzione dell’aerodinamica e dei dispositivi di assetto ha generato un intenso dibattito. Le prestazioni sono aumentate, ma anche la complessità tecnica e i costi, per questo motivo la MotoGP ha introdotto limitazioni regolamentari sempre più stringenti. Le ali devono rispettare forme e dimensioni specifiche e non possono essere regolate in movimento. Le appendici non devono sporgere in modo pericoloso e devono essere costruite con materiali che garantiscano la massima sicurezza.
La presenza dei dispositivi di abbassamento ha portato gli organizzatori ad applicare nuove regole per evitare che diventassero dominanti. I ride height device attivabili in velocità sono stati ridotti e in alcuni casi eliminati. L’obiettivo è mantenere la MotoGP una categoria in cui la bravura del pilota rimanga centrale. Le squadre devono quindi lavorare all’interno di un quadro regolamentare più stretto, che limita la libertà progettuale ma allo stesso tempo conserva la spettacolarità delle gare.
Nonostante i vincoli imposti, l’ingegneria continua a cercare soluzioni innovative. La creatività degli aerodinamici non si ferma e ogni team lavora per sfruttare al meglio ogni millimetro consentito dal regolamento. Le restrizioni portano spesso a sviluppi più sofisticati e ingegnosi.
Le regole attuali puntano a contenere una corsa allo sviluppo che rischierebbe di diventare insostenibile per le squadre minori, ma allo stesso tempo cercano di preservare la sicurezza dei piloti. Le moto sono diventate estremamente veloci e l’aerodinamica influisce anche sul rischio di contatto. Limitare alcune soluzioni consente di mantenere le gare più equilibrate e sicure.
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