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Milan-Juventus… ai confini della realtà: i 10 episodi più curiosi del big match

Milan contro Juventus, uno degli incontri storici del calcio italiano, è sempre stato un palcoscenico per grandi sfide, ma anche per episodi divertenti e a volte tragicomici. Il Corriere della Sera ha “pescato” dieci aneddoti curiosi legati al big match. Stranezze e circostanze che (forse) non conoscevate sulla rivalità tra i due club.

Meazza che non segna mai
Nel 1941, Giuseppe Meazza debutta con il Milan contro la Juve, ma non segna mai in quattro partite contro i bianconeri. Nonostante ciò, è uno dei migliori in campo in un 2-2 che rimarrà nella storia.

Il tifoso impazzito
Nel 1950, un Milan travolgente vince 7-1 contro la Juve. Un operaio di 44 anni tifoso bianconero ne rimane completamente sconvolto. Come raccontano le cronache dell’epoca, l’uomo “ha dato improvvisamente in smanie nel colmo della notte, urlando di voler uccidere Nordhal. I compagni lo hanno dovuto trattenere a forza, finché il demente è stato condotto in manicomio”.

La “Madunina” Bianconera
Nel 1973, Giovanni D’Anzi, autore della celebre canzone “Oh mia bela Madunina“, simbolo della milanesità, sorprende tutti dichiarando il suo amore per la Juventus. Un fatto che provoca un certo scalpore e anche indignazione tra i supporter milanisti.

Il “rischiatutto”
Nel 1972, una partita di Coppa Italia tra Milan e Juventus viene spostata per non sovrapporsi con la finale del quiz “Rischiatutto”. Il Milan vince comunque 1-0, ma solo 9.000 spettatori assistono alla gara. Ha vinto Mike Bongiorno.

Senza il pallone: intervengono i Carabinieri!
Nel 1973, si gioca la finale di Coppa Italia. Ma a pochi minuti dall’inizio, con 50.000 spettatori sugli spalti, si scopre che nessuno ha portato i palloni. Interviene allora un capitano dei carabinieri, che manda in missione un agente motociclista a a recuperare cinque palloni appartenenti all’arma. Alla fine vincerà il Milan ai rigori 6-3.

Il rigore per la Juve, la guerriglia e il petardo
Nel 1975 succede di tutto: si gioca a Milano, e sull’1-1 viene fischiato un rigore a favore della Juve per un fallo di Sabadini su Damiani. Solo che l’intervento era fuori area. Il penalty viene trasformato da Damiani. Ma a quel punto scoppia una tremenda guerriglia sugli spalti: Anastasi, colpito in testa da un petardo, viene trasportato fuori in barella, mentre il rossonero Duino Gorin finisce ko, colpito da un violento pugno in faccia da Longobucco. Il 2-1 diventa 2-0 a tavolino per la Juve. Il fallo di Sabadini era fuori area… ma il Var non c’era ancora.

Gullit e il microfono
Nel 1988, Ruud Gullit riceve il Pallone d’Oro, ma non riesce a leggere il discorso dedicato a Nelson Mandela per mancanza del microfono. La burocrazia calcistica cancella la dedica per uno dei protagonisti della “rivoluzione” sudafricana contro l’apartheid.

I rossobianconeri
Nel 1992, Milan e Juventus devono partecipare a una tournee in Giappone e Stati Uniti molto redditizia. Ma hanno troppi giocatori in Nazionale, per cui decidono di “fondersi” in un’unica squadra. Alla fine, però, cambiano idea e preferiscono partecipare separatamente.

Una Partita da Cani
Nel 1992, il big match si sposta in oratorio. L’idea è dell’erede di una dinastia circense, Claudio Rossi: far disputare una partita tra Milan e Juventus… dai cani. Si tratta di boxer addestrati dallo stesso Rossi, vestiti di tutto punto con le divise delle squadre. Risultato? Non pervenuto, ma forse qualcuno dei giocatori ha bucato il pallone…

Quando Morata stava dall’altra parte
Nel 2016, Alvaro Morata entra nei supplementari della finale di Coppa Italia e segna il gol della vittoria per la Juventus, regalando ai bianconeri l’accoppiata scudetto-coppa e lasciando il Milan fuori dall’Europa per il terzo anno consecutivo. Ora lo spagnolo proverà a fare la stessa cosa a parti invertite.

Eh sì, le sfide tra Milan e Juventus non sono mai state ordinarie. Si tratta di una delle partite più attese e commentate della storia del nostro calcio. E non è mai solo questione di punti, ma anche di rivalità, sfottò e di episodi straordinari che restano nel cuore dei tifosi.

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