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Milan, ecco Allegri: il nuovo Mister traccia gli obiettivi alla conferenza di presentazione

Milan, dopo undici anni dal suo addio a Milanello, Massimiliano Allegri è tornato. Il tecnico livornese, annunciato ufficialmente il 30 maggio, ha diretto oggi il suo primo allenamento della nuova stagione e si è poi presentato in conferenza stampa. Con idee chiare e un progetto che prende sempre più corpo.

La scelta di tornare al Milan, dopo la lunga esperienza con la Juventus, segna l’inizio di una seconda avventura all’insegna della ricostruzione, in un momento delicato per il club, alle prese con un mercato complesso ma stimolante: ultime due notizie ufficiali, Ricci è arrivato a rinforzare il centrocampo, Theo Hernandez è in uscita verso l’Arabia.

“Mi fa piacere essere qui”, ha esordito Allegri. “Inizia una nuova avventura e vogliamo toglierci delle soddisfazioni”. Il tecnico ha raccontato di aver ritrovato volti noti e nuove figure all’interno della società: “Serve lavorare da blocco unico, serve professionalità. Stamattina abbiamo cominciato sul campo, e questo è l’inizio più bello”.

Il passaggio dal Milan del 2011 al calcio di oggi è stato uno dei temi chiave: “Sono passati tanti anni. Prima ho avuto la fortuna di lavorare con Berlusconi e Galliani, ora torno con entusiasmo. Ringrazio anche la Juventus per quanto fatto insieme. Qui c’è una rosa di valore, Tare sta monitorando il mercato, ma tutto parte da una società coesa. I primi sei mesi serviranno a gettare le basi, a marzo vedremo dove saremo”. (continua dopo la foto)

Parlando di obiettivi, Allegri ha preferito la prudenza ai proclami: “Non iniziamo con i sogni. Il primo obiettivo è riportare il Milan in Champions. Il resto si costruisce lavorando, e lo vedremo strada facendo. A marzo capiremo a che punto siamo”.

Riguardo al Milan della scorsa stagione, ha detto: “Non tocca a me giudicare cosa non ha funzionato. Ho visto una squadra che ha vinto un trofeo, raggiunto una finale di Coppa Italia e giocato partite di livello. Questo significa che la qualità c’è, sta a me tirarla fuori al meglio”.

Sull’ormai celebre “corto muso” che lo ha accompagnato negli anni juventini, Allegri ha glissato: “Non esiste una formula. Serve solo una cosa: fare punti. E serve continuità. Perché alla fine non conta vincere per forza bene, ma arrivare dove meriti. E il Milan merita di tornare in alto”.

Ora la palla passa al campo. Ma dalle parole, è chiaro: Allegri è tornato per rimettere in piedi un progetto. Con pragmatismo, con pochi slogan e molte aspettative.

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