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Milan, cambio di strategia: ora per la panchina spuntano nomi nuovi, e sono tutti italiani

Milan, Sergio Conceiçao ha fatto il possibile. Arrivato a stagione in corso, con una squadra in evidente affanno, ha portato a casa una Supercoppa e trascinato il Milan in finale di Coppa Italia, rifilando una sonora lezione all’Inter nella semifinale di ritorno. Eppure, nonostante questi risultati e un evidente miglioramento con il nuovo modulo a 3 in difesa, il suo destino sembra segnato.

Nel calcio italiano, si sa, l’ingratitudine fa parte del pacchetto. Ma il trattamento riservato al portoghese lascia comunque perplessi. Ogni due giorni salta fuori un nome nuovo per la panchina del Diavolo. E il messaggio che filtra da Casa Milan è chiaro: il prossimo allenatore potrebbe parlare italiano. E avere con una certa esperienza alle spalle.

Stando a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, la dirigenza starebbe virando su un profilo italiano e navigato, ribaltando completamente l’indirizzo degli ultimi anni, fatto di nomi esotici e scommesse europee. Nel mirino ora ci sono Allegri, Conte, Mancini, Gasperini e soprattutto Maurizio Sarri. Tutti tecnici che hanno scritto pagine importanti della Serie A.

Allegri sarebbe un ritorno con le suggestioni e i rischi di questo tipo di operazioni. Già sulla panchina del Milan dal 2010 al 2014, conosce l’ambiente e non ha attualmente alcun vincolo contrattuale. Ma l’opzione non scalda i cuori di tutti, soprattutto per un gioco considerato poco brillante.

Conte, invece, rappresenta la passione, la fame, la trasformazione, la certezza di raggiungere risultati in campionato. Ha riportato il Napoli al vertice della classifica, ma il suo futuro è ancora incerto: rinnovo con De Laurentiis? Ritorno clamoroso alla Juventus? Oppure Milan, per chiudere il cerchio?

Mancini, nonostante il passato nerazzurro, resta un grande profilo istituzionale. In queste ore, però, i nomi che stanno prendendo quota sono due. Il primo è Gasperini. L’uomo dei miracoli a Bergamo non ha intenzione di rinnovare con l’Atalanta. La Roma si è allontanata e il Milan potrebbe rappresentare una svolta finale di carriera.

Poi c’è Maurizio Sarri, che ha risolto da tempo con la Lazio ed è libero di accasarsi ovunque. Ha saputo vincere in Italia e in Europa (Europa League con il Chelsea, Scudetto con la Juve) e ha dalla sua un’identità tattica precisa, amata da Arrigo Sacchi, che già nel 2015 lo aveva proposto a Silvio Berlusconi. Allora fu scartato, oggi potrebbe essere il momento buono.

Impossibile infine non citare Carlo Ancelotti, il nome che accende il cuore dei milanisti. La fine della sua avventura con il Real e il naufragio della trattativa con il Brasile aprono scenari affascinanti. Ma l’offerta arrivata al tecnico emiliano dall’Arabia Saudita sembra irrinunciabile. Anche se, si sa, al cuore non si comanda.

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