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Michele Misseri viene dato per morto, poi l’assurda scoperta

Recentemente, è circolata una notizia sconvolgente sui social media: Michele Misseri, figura centrale nel caso dell’omicidio di Sarah Scazzi, sarebbe stato trovato morto nella sua cella nel carcere di Lecce, Borgo San Nicola. Tuttavia, questa notizia si è rivelata una fake news, provocando stupore e confusione tra il pubblico.

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La diffusione della fake news e le sue origini

La notizia della presunta morte di Michele Misseri ha rapidamente guadagnato terreno sui social network, con molti utenti che hanno condiviso l’informazione senza verificarne l’autenticità. Questo tam tam digitale ha portato alla diffusione di una storia completamente infondata, che suggeriva un possibile suicidio di Misseri in carcere. Tuttavia, una più attenta verifica delle fonti ha prontamente smentito queste affermazioni. Si presume che la notizia falsa sia stata diffusa sfruttando l’ancora viva memoria del delitto di Avetrana, a più di un decennio di distanza. La fake news si è rivelata un ricalco di una vera notizia di alcuni mesi fa, che parlava delle condizioni carcerarie di Misseri e della sua possibile scarcerazione anticipata.

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La falsa morte di Misseri non è un caso isolato

Il caso della falsa morte di Michele Misseri non è un episodio isolato, ma si inserisce in una tendenza più ampia sui social network, dove la diffusione di notizie infondate su personaggi pubblici, noti o notori, è diventata un fenomeno diffuso. Personaggi come Eddie Murphy, Paolo Villaggio, Lady Gaga e Tim Curry sono stati tutti soggetti a simili false notizie riguardo la loro scomparsa. Questo fenomeno evidenzia la facilità con cui una fake news può diventare virale sui social media. Nel frattempo, Michele Misseri sta scontando una pena di 8 anni per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove nel caso di Sarah Scazzi, mentre la figlia Sabrina e la moglie Cosima stanno scontando l’ergastolo. Misseri non ha mai smesso di incolparsi per l’omicidio, sebbene non sia stato condannato per questo in fase giudiziale.