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Maurizio Sarri torna a parlare dopo le dimissioni dalla Lazio, ultimo atto della sua carriera da allenatore fino a questo momento. In un’intervista al Corriere della Sera, l’allenatore toscano ha raccontato il difficile periodo vissuto lontano dal calcio, segnato da gravi lutti familiari e problemi di salute.
Maurizio Sarri-Milan: il retroscena del tecnico 😱
— Spazio_Milan (@MilanSpazio) February 22, 2025
Non solo sui presunti contatti per il post-Fonseca, ma a che sui sondaggi effettuati da Galliani nel 2015 🫨🔥
Una trattativa saltata a causa di Berlusconi per…motivi politici 🤯#ACMilan #Sarri #Berlusconi #Galliani pic.twitter.com/pf1yDffc5P
“È stato complesso stare lontano dal calcio, ma è stato inevitabile anche per problemi di carattere personale: è venuta a mancare mia madre e mio zio, a cui ero molto legato. Mia moglie è stata in terapia intensiva e anch’io ho subito un infortunio. Ci siamo ripresi dopo un periodo difficile“, ha rivelato Sarri.
Nonostante diverse offerte, anche dall’Arabia, Sarri non ha ancora trovato il progetto giusto per il suo ritorno: “Ne ho ricevute diverse, ma nessuna di queste mi ha suscitato quel qualcosa in più da farmi accettare e ricominciare. Negli ultimi dieci anni ho lavorato in club importanti, spero di ricevere la giusta chiamata per tornare in campo, ma deve esserci quella scintilla, altrimenti resto fermo“.
Interrogato sulle recenti indiscrezioni che lo accostano al Milan, Sarri ha preferito non sbilanciarsi: “Preferisco non rispondere, le dico che non ho vacillato sulle proposte che mi hanno fatto”. Il Mister toscano ha ammesso che il campionato italiano rimane il suo ambiente ideale: “La Serie A è il campionato che rispecchia al meglio le mie caratteristiche. Anche la Premier ha un fascino unico”.
Sarri ha anche svelato un retroscena riguardante il suo possibile approdo al Milan nel 2015: “Dopo il colloquio, Galliani mi disse che la trattativa stava andando a buon fine. Ma poi non lo sentii più: secondo me il Cavaliere trasalì quando lesse una mia intervista dove dissi che non avrei votato Renzi perché troppo a destra come Berlusconi“.
Parlando della sua esperienza alla Lazio, Sarri ha spiegato le tensioni con il presidente Lotito: “Appare differente da ciò che è realmente, ho affetto per lui, ma ci sono state diverse discussioni soprattutto nell’ultimo periodo. Mi aspettavo dei rinforzi dopo un secondo posto conquistato e la vendita di Milinkovic-Savic. Alla fine ho trasmesso il mio scontento alla squadra”.
Maurizio Sarri: “Non è facile stare lontano dal calcio”
Un ricordo positivo invece per Aurelio De Laurentiis: “Sarò sempre grato ad Aurelio“. Sui presidenti con cui ha lavorato, ha raccontato le sue esperienze con Andrea Agnelli, Roman Abramovich e Fabrizio Corsi, definendo quest’ultimo “il più simpatico“.
Sarri ha confessato di sentire la mancanza del calcio in tutte le sue sfaccettature, tranne una: “Del calcio mi è mancato tutto, dalla preparazione all’adrenalina, tranne una cosa: il mercato. Sembra la soluzione a tutto, ma non si parla mai di come accrescere il talento”.
Infine, ha lodato il progetto del Como e in particolare l’ex centrocampista Cesc Fabregas, suo giocatore ai tempi del Chelsea: “Apprezzo molto il progetto e la connessione con il club. È un ragazzo umile, ci siamo incontrati e ha preso appunti sulla tattica”.
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