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Maria Rosaria Boccia, spuntano gli scheletri nell’armadio: cosa si scopre

Nuovi scheletri nell’armadio

Dagospia, citando La Verità, riporta: “Leggiamo che cosa scrive l’avvocato G. D. nel documento: «La seppur breve “relazione” affettiva e stata interrotta per volontà unilaterale del mio assistito alla fine del mese di luglio scorso. Una fine che Ella mai ha accettato, atteso che a decorrere dal 3 agosto, giorno in cui comunicava telefonicamente al mio assistito di essere ‘“incinta”. per il signor M.M. iniziava un incubo che di fatto lo ha indotto a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, determinando un perdurante e grande stato di ansia o di paura». […] Ma gli indizi iniziano ad accumularsi e di gravidanze annunciate anche ad altri uomini a Scafati e Pompei parlano in molti. Come se ci trovassimo di fronte alla specialità della casa. L’atto di diffida stragiudiziale prosegue: «Alla notizia della gravidanza, seppur improbabile, il mio assistito, coerentemente ai suoi valori culturali, nonostante ribadisse di non voler essere in alcun modo più impegnato in relazione sentimentale, Le (alla Boccia, ndr) faceva presente che si sarebbe comunque assunto le responsabilità del caso»”. (Continua a leggere dopo le foto)

Poi Dagospia riporta anche un altro pezzo dell’articolo de La Verità: “La conditio sine qua non per adempiere ai propri doveri era però «un riscontro medico/clinico certo su tale asserito stato di gravidanza». Un riscontro che sarebbe stato «sempre negato» dalla Boccia. […] Alla fine della lista il legale avverte la Boccia: «La intimo e diffido a far cessare, se in corso, e a non assumere piu alcun comportamento o atto persecutorio nei confronti del signor M.M.. Precisando sin d’ora che in caso contrario, verrà formalizzata nei suoi confronti apposita istanza di ammonimento […] indirizzata al Questore della Provincia di Salerno, a cui, nel caso di inottemperanza seguirà d’ufficio la denuncia, non rimettibile, all’autorità giudiziaria», ai sensi dell’articolo del codice penale che persegue gli atti persecutori. […]”.

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