x

x

Vai al contenuto

Maignan: “L’intero sistema deve assumersi le responsabilità del razzismo”

Maignan con il pallone in mano

Il portiere rossonero Mike Maignan è intervenuto tramite i propri canali social per commentare l’episodio di insulti razzisti rivolti nei suoi confronti durante il match giocato dal Milan contro l’Udinese. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Leggi anche: Buona la prima per De Rossi: Roma batte Verona 2-0

Leggi anche: Milan, Okafor tornato ad allenarsi in gruppo

Maignan nel riscaldamento
Mike Maignan completa le operazioni di riscaldamento prima del fischio di inizio (Photo by Omar Vega/Getty Images)

Ancora un vergognoso episodio di razzismo ha macchiato la dignità del calcio italiano. In occasione del match di ieri sera – valido per la ventunesima giornata di campionato – tra Udinese e Milan sono stati rivolti insulti razzisti nei confronti del portiere rossonero Mike Maignan.

Gli autori sono stati alcuni sostenitori della squadra di casa. Un episodio che ha causato la sospensione momentanea del match e l’abbandono del campo da parte dei giocatori del Diavolo. Solamente dopo qualche minuto di attesa la partita ha potuto riprendere.

Il commento di Maignan

Intervenuto sui propri canali social, Maignan ha commentato così l’episodio:

“Non è stato il giocatore ad essere stato aggredito. È l’uomo. È il padre di famiglia. Questa non è la prima volta che mi succede. E non sono il primo a cui è successo. Abbiamo fatto comunicati stampa, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla. Oggi un intero sistema deve assumersi le proprie responsabilità:

Gli autori di questi atti, perché è facile agire in gruppo nell’anonimato.

Gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto ma che hanno scelto di tacere, siete complici.

Il club dell’Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, è complice.

Le autorità e la Procura, con tutto quello che sta accadendo, se non fanno nulla SARETE COMPLICI ANCHE VOI.

L’ho già detto e se è il caso di ripeterlo: non sono una VITTIMA. E voglio dire grazie al mio club AC Milan, ai miei compagni, all’arbitro, ai giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, che mi hanno chiamato, che mi hanno sostenuto in privato e in pubblico. Non posso rispondere a tutti ma siamo INSIEME. È una lotta difficile, che richiederà tempo e coraggio. Ma è una battaglia che vinceremo”.

Argomenti