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Lutto nel calcio italiano: scompare un grande talento, campione sfortunato

Il calcio italiano piange la scomparsa di un grande talento, un bomber che ha segnato un’epoca nel panorama calcistico locale e nazionale. A 68 anni, dopo una malattia che lo aveva costretto al ricovero presso l’ospedale Noa, si è spento oggi Marco Cacciatori. La sua carriera, caratterizzata da straordinarie doti tecniche e una determinazione fuori dal comune, è stata purtroppo segnata da una brutta malattia che lo ha frenato quando era giunto all’apice.

Soprannominato “Cacetta“, Cacciatori nasce calcisticamente nella sua città natale, Carrara, dove debutta con la Carrarese in Serie D, collezionando 67 presenze e 15 reti in tre stagioni. Passa poi al Carpi, dove esplode con 16 gol in 33 partite. La Carrarese lo riporta in squadra nel 1977/78. È in questa stagione che raggiunge l’apice: con 25 gol in 34 partite trascina i “marmiferi” alla vittoria del campionato.

Il talento e la determinazione gli valgono il salto in Serie A con il Perugia, il celebre “Perugia dei Miracoli”, che chiuderà la stagione imbattuto al secondo posto. Il debutto nella massima serie è da sogno: entra in campo a San Siro contro l’Inter e segna il gol del pareggio quasi allo scadere. Nella stagione successiva, passa al Lanerossi Vicenza in uno scambio che porta Paolo Rossi a Perugia.

Ma il destino gli riserva una durissima prova: un malore durante un allenamento con il Vicenza lo costringe a sottoporsi a esami approfonditi, che rivelano un tumore al testicolo. La carriera si interrompe per tre anni, durante i quali affronta e vince la battaglia contro la malattia.

Nel 1981, rientra in campo e lo fa con la sua Carrarese, segnando 14 gol in 29 partite di Serie C1, dimostrando che la sua passione per il calcio e la sua forza interiore erano intatte. Dopo il secondo ciclo con la Carrarese, prosegue la carriera tra Reggiana, Montevarchi, Sarzanese e Pistoiese, chiudendo nel 1992 con i dilettanti del Pietrasanta.

In totale, Marco Cacciatori lascia il calcio con 121 gol tra i professionisti e altri 10 nei dilettanti, un bilancio che testimonia il suo grande contributo al calcio italiano. Dopo il ritiro, ha affrontato nuove sfide, tra cui la difficile battaglia per il riconoscimento della pensione da calciatore, che non volevano riconoscergli perché mancavano i contributi degli anni in cui era fermo per un tumore, e che riuscì a ottenere grazie al supporto dell’associazione calciatori.

Marco Cacciatori lascia la moglie Daniela e un figlio, Emanuele, di 48 anni. La salma sarà esposta domani, 27 dicembre, all’obitorio del Noa dalle 9.30 alle 15.30. Seguirà la cerimonia di cremazione. Con la sua storia fatta di talento, determinazione e resilienza, “Cacetta” sarà ricordato come un esempio per il mondo del calcio e non solo.

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