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Lutto in Italia, il nostro Paese perde un grande artista

È morto Arnaldo Pomodoro, addio al grande scultore

“Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie”, ha scritto la direttrice della Fondazione. La sua opera, radicata in materiali concreti come il bronzo, il marmo e il cemento, ha sempre mirato a qualcosa di più ampio. Attraverso i segni e i miti antichi, ha esplorato l’ossessione per il futuro, influenzando intere generazioni di artisti con la sua visione unica.

Tra teatro, architettura e sogno

Non solo scultura, ma anche scenografia teatrale: ha collaborato con maestri del teatro, progettando spazi che invitano alla riflessione e all’interazione. Le sue creazioni urbane, come la famosa Tavola della memoria, offrono una nuova prospettiva sul concetto di monumentalità, vista non come celebrazione, ma come gesto collettivo che interroga lo spazio pubblico.

Un’Eredità Senza Tempo

Nel 1995, la creazione della sua Fondazione ha sancito il suo impegno a preservare non solo le sue opere, ma anche il ruolo sociale dell’arte. Il suo studio-laboratorio milanese continua a essere un faro per la scultura contemporanea, mentre le sue esposizioni permanenti raccontano una storia che va oltre l’arte, toccando le corde dell’anima e della memoria collettiva. Le sue sfere, con il loro enigma inciso, continueranno a ruotare nel tempo, ricordandoci la forza del suo pensiero.

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