
Monaco è casa sua, l’anno scorso ha trionfato. Ma quest’anno, Charles Leclerc non sorride e non è ottimista. Ha parlato a cuore aperto del GP e della Ferrari, e lo ha fatto con una cruda lucidità. “Se volete una risposta sincera, devo dire che sono basse”, ha detto in conferenza stampa parlando delle sue chance di vittoria. E l’aggettivo che aleggiava, anche se non lo ha mai pronunciato, era che ripetere l’impresa del 2024 è praticamente “impossibile”.
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Già, perché la SF-25, la monoposto che sta facendo disperare piloti e tifosi, non sembra destinata a svegliarsi proprio qui, fra i muretti che non perdonano. “Fatichiamo moltissimo nelle curve lente”, ha ammesso Leclerc. E Monaco, come ogni amante della Formula 1 sa bene, è un circuito anomalo, non molto veloce e pieno di insidie.
L’anno scorso, Charles ha vinto sotto le luci dorate del Principato. Ma stavolta il suo tono è quello di un pilota che conosce il limite della macchina che ha in dotazione e non si illude: “Se dovessimo farcela, sarebbe un’impresa”. Insomma, se la macchina non va, c’è poco da sperare. (continua dopo la foto)

Eppure Leclerc non abdica. Perché sa che nei circuiti cittadini il talento conta, l’istinto può fare la differenza, la strategia può valere secondi decisivi. “Ovviamente credo in me stesso. Quando sei in difficoltà, tiri fuori qualcosa in più”, ha aggiunto con lo sguardo di chi non si è ancora rassegnato. Ma anche con la dignità di chi non vuole prendere in giro i tifosi.
Leclerc ha smentito ogni ipotesi di resa anticipata: “Non vogliamo mollare ora”. Le sfide del 2026 possono attendere. Prima bisogna dare un senso al 2025 e capire come colmare un distacco che non può restare quello dei primi Gran Premi. Soprattutto nelle qualifiche, dove la Ferrari ha appena ottenuto il peggior risultato della sua storia a Imola.
A Barcellona, tra due settimane, qualcosa cambierà: arriveranno aggiornamenti e una nuova interpretazione del regolamento sull’ala anteriore. Ma se saranno sufficienti per rilanciare le ambizioni Ferrari, nessuno lo sa davvero. Lui per primo. “Speriamo di colmare il divario, ma non so se riusciremo a vincere quest’anno”, ha ammesso con onestà.
La SF-25, al momento, è una macchina incompleta: si adatta ai tracciati rapidi, ma mostra una fragilità strutturale nei tratti lenti che nessuno ha capito come risolvere. Ed è anche difficile da guidare, persino per due piloti di talento come il monegasco e Lewis Hamilton. Il pilota inglese è parso più ottimista dopo il quarto posto a Imola. Ma che un quarto posto sia accolto come un successo la dice lunga. Alla Ferrari serve pazienza. E nel frattempo, serve un miracolo a Montecarlo.
Nel frattempo Max Verstappen, durante la sua conferenza stampa, ha mantenuto il solito aplomb: attento, calcolatore, con una fiducia che non deborda mai in arroganza. “Se facciamo la media tra Imola e Miami, non siamo andati alla grande”, ha detto, minimizzando il suo successo italiano. Anche la Red Bull, in fondo, ha i suoi fantasmi da scacciare.

Il tre volte campione del mondo sa che Monaco non perdona: “Devi sempre essere al limite. Non è semplice, e può diventare una gara folle”. Ecco perché la qualifica sarà la chiave. Perché qui, più che altrove, chi parte davanti è favorito. E anche questo non è una gran notizia per le Ferrari, che in qualifica faticano in modo imbarazzante. Ma chissà mai che proprio qui arrivino sorprese.
La Ferrari SF-25 ha mostrato una buona tenuta nel passo gara, ma questo non può bastare. Leclerc lo sa, lo dice, affronta i problemi. Monaco sarà una roulette: se la fortuna girerà nel verso giusto, con una stratega azzeccata e magari una safety car “amica”, qualcosa potrà accadere. Ma non ci sono le basi per promettere nulla.
La SF-25 non è una macchina cucita per il Principato. Ma Monaco è sempre stata teatro di imprevisti, di imprese inattese, di giri impossibili. E Leclerc, oggi come sempre, sembra pronto a giocarsela contro tutto, contro tutti. E i tifosi restano in attesa con le dita incrociate, perché a Maranello c’è bisogno di tante cose ma, in questo momento, soprattutto di un risultato che allenti la tensione.
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