La crisi della Trapani Shark entra in una fase ancora più delicata. Il Tribunale Federale ha inflitto al club tre punti di penalizzazione aggiuntivi e disposto due anni di inibizione per il presidente Valerio Antonini, fino al 30 dicembre 2027. Una decisione che porta a otto punti complessivi di penalità nel campionato in corso e che rischia di stravolgere una stagione fin qui segnata da forti contraddizioni tra campo e scrivanie.
Shark Trapani senza pace, tre punti di penalizzazione. Stop ad Antonini per due anni https://t.co/QSpgAxkv62 pic.twitter.com/lHTVMKpkOa
— Repubblica Palermo (@rep_palermo) December 31, 2025
Il Tribunale ha accertato la violazione degli articoli 59 e 61 del Regolamento di Giustizia, respingendo le eccezioni preliminari della difesa. È stata riconosciuta la responsabilità diretta del presidente e quella oggettiva della società.
Al centro del procedimento ci sono irregolarità fiscali e contributive, legate a ritenute Irpef, addizionali e contributi previdenziali non versati a fronte di crediti IVA inesistenti, elementi considerati essenziali per l’ammissione ai campionati professionistici. La tesi difensiva, che parlava di una natura IVA del debito residuo, è stata smentita dai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
La nuova penalizzazione mette a rischio anche la Final Eight di Coppa Italia, già conquistata sul parquet. Sul piano tecnico, il blocco dei tesseramenti ha aggravato una situazione già complessa: dopo le dimissioni di Jasmin Repeša, la società è stata costretta a soluzioni di emergenza, con difficoltà nel rispetto dei contratti professionistici minimi e conseguenti sanzioni economiche.
L’inibizione di Antonini indebolisce ulteriormente la governance, imponendo una revisione degli assetti decisionali in una fase critica. Sullo sfondo resta l’ipotesi, ventilata dallo stesso presidente, di non disputare la trasferta del 4 gennaio contro la Virtus Bologna come forma di protesta, uno scenario che potrebbe aprire a ulteriori conseguenze disciplinari.
Trapani Shark, vicini al punto di non ritorno
Restano aperti altri procedimenti federali, dalle presunte dichiarazioni mendaci in fase di iscrizione al campionato a questioni contrattuali legate a un tesserato. Nel frattempo, la stagione della Trapani Shark continua a muoversi su due binari opposti: risultati sportivi positivi e una situazione amministrativa e legale sempre più ingarbugliata.
Il caso ha ormai superato il perimetro sportivo, trasformandosi in uno scontro istituzionale. Da una parte un presidente che parla di persecuzione e non esclude mosse drastiche; dall’altra una federazione che rivendica l’applicazione rigorosa dei regolamenti per tutelare la credibilità del campionato. Il punto di non ritorno sembra vicino.
La domanda, ormai, non è più chi abbia ragione, ma se e a quali condizioni la Trapani Shark potrà continuare a competere in Serie A.
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