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La Roma batte il Como: basta Wesley per tornare a sorridere

La Roma vince, soffrendo come spesso le accade, ma vince. All’Olimpico finisce 1-0 contro il Como e tanto basta per tornare a respirare in campionato e rilanciarsi in classifica. Decide Wesley al 15’ della ripresa, rimandando ancora una volta un dibattito che resta aperto: quello su quanto i giallorossi producano e quanto concretizzino.

Non è stata una vittoria per caso. La squadra di Gasperini ha imposto ritmo, intensità e pressing alto, vincendo il duello proprio dove il Como si sente più a suo agio. I giallorossi hanno riconquistato palloni, controllato la gara e concesso pochissimo. Quando è servito, Svilar ha risposto presente, confermando di essere una garanzia assoluta. (continua dopo la foto)

Il confronto tra i due sistemi di pressione è stato netto: quello romanista ha soffocato le linee di gioco di Fabregas, impedendo ai talenti lombardi di avvicinarsi con continuità alla porta. Koné e Cristante hanno tolto ossigeno a Caqueret e Da Cunha, mentre Nico Paz è rimasto ai margini della partita, mai davvero incisivo. Anche Hermoso ha vissuto una serata più tranquilla del previsto.

Il Como si è presentato senza centravanti di ruolo, con diverse novità rispetto alla gara di Milano. Il finto nove non ha funzionato e nemmeno l’ingresso di Douvikas, dopo l’infortunio di Diao, ha cambiato l’inerzia del match.

Il gol di Wesley ha acceso qualche polemica, arrivando con Addai a terra, ma la Roma ha proseguito l’azione. A fine gara lo stesso Fabregas ha abbassato i toni, evitando che l’episodio diventasse un alibi. (continua dopo la foto)

Il successo lascia la Roma al quarto posto, a un solo punto dal Napoli, ma il problema rimane evidente. Le occasioni sprecate sono state tante: almeno cinque nel primo tempo con Soulé e Ferguson, altre nel secondo. La qualità nell’ultimo passaggio continua a mancare e Gasperini lo sa bene, come dimostrano le sue reazioni furibonde in panchina.

Per ora, però, conta il risultato. La Roma si prende i tre punti, la classifica e una notte di relativa serenità. Il resto è rimandato. Ancora una volta.

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