La Fgci ha deciso di aprire un’indagine sul caso degli arbitri accusati di evasione fiscale su compensi ricevuti all’estero. Il procedimento è stato avviato dopo un esposto presentato al procuratore generale dello sport, Ugo Taucer, che ha sollecitato l’apertura di un’inchiesta ufficiale. Taucer ha scritto al procuratore federale, Giuseppe Chinè, invitandolo ad aprire l’indagine in base alle prerogative conferitegli dallo Statuto del Coni.
Procura #FIGC, aperta indagine sull’evasione fiscale degli #arbitri. Sanzionati Orsato e Rocchi https://t.co/KZ0bfZjEeG
— Alfredo Pedullà (@AlfredoPedulla) December 2, 2024
La Procura della Federcalcio ha quindi preso in carico il caso, iscrivendo nel registro degli indagati i nomi dei direttori di gara coinvolti, tra cui Rocchi e Orsato, ma anche altri arbitri italiani che potrebbero essere coinvolti per irregolarità fiscali legate ai rimborsi e ai compensi ricevuti dall’Uefa tra il 2018 e il 2022.
L’indagine, che ha già suscitato un grande scalpore, rischia di avere pesanti ripercussioni per gli arbitri coinvolti. Se il caso dovesse concludersi con un deferimento, i diretti interessati potrebbero affrontare un processo sportivo e, in caso di colpevolezza, sanzioni che vanno dall’ammenda fino a possibili inibizioni o squalifiche, con il rischio di compromettere la loro carriera.
La Guardia di Finanza ha già portato alla luce un consistente numero di evasioni fiscali legate agli arbitri italiani. Molti di loro non avrebbero dichiarato i compensi ricevuti dalla Uefa per le gare arbitrali svolte in vari Paesi europei tra il 2018 e il 2022. Alcuni pagamenti sarebbero stati effettuati su conti esteri, un dettaglio che ha sollevato ulteriori sospetti sulle modalità di evasione.
Diversi arbitri, una volta scoperti, hanno cercato di regolarizzare la loro posizione, transando con l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, secondo le indagini, il caso potrebbe non essere ancora concluso, e potrebbero esserci ulteriori sviluppi legati a compensi non dichiarati e altre irregolarità fiscali.
Arbitri indagati, ecco cosa rischiano
Secondo l’esposto presentato alla Procura, l’evasione fiscale accertata viola gravemente i principi di lealtà, correttezza e probità sanciti dall’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, che regola l’etica e la moralità nel mondo dello sport. Inoltre, si fa riferimento all’articolo 42 del regolamento dell’Aia, che obbliga gli arbitri a comportamenti irreprensibili anche al di fuori delle competizioni, nei rapporti con colleghi e terzi.
L’evasione fiscale, quindi, sarebbe un tradimento di questi principi fondamentali, e metterebbe in discussione la credibilità e l’immagine dell’intera categoria. I tempi per la conclusione delle indagini sembrano essere piuttosto rapidi, considerando la gravità dei fatti già accertati.
La Procura federale è già al lavoro per raccogliere tutte le prove necessarie e formulare un’eventuale richiesta di deferimento. Se gli arbitri coinvolti venissero giudicati colpevoli delle violazioni fiscali, potrebbero essere chiamati a rispondere non solo sul piano legale, ma anche su quello sportivo, con conseguenze che potrebbero segnare la fine delle loro carriere.
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