x

x

Vai al contenuto

Jannik Sinner racconta la drammatica telefonata: “Sei positivo al doping. Ed è sceso il buio”

Jannik Sinner ha raccontato il drammatico momento in cui ha appreso della doppia positività al Clostebol e come questa notizia abbia segnato profondamente lui e il suo percorso sportivo. Intervistato da Esquire UK, il tennista italiano ha condiviso le sue sensazioni, il disorientamento iniziale e le difficoltà affrontate.

Sinner ha ricordato con precisione il momento in cui ha ricevuto la chiamata che avrebbe cambiato la sua vita. “Ero nel mio appartamento a Montecarlo”, ha raccontato, “quando Alex Vittur, il mio manager, mi chiama e mi dice: ‘Jannik, sei positivo’ e io gli rispondo: ‘Sì, Alex, sono sempre positivo’. ‘No, sei positivo al doping’. Ho avuto un momento di buio totale. Non sapevo cosa dire, non mi usciva nulla”.

La notizia lo ha lasciato sconvolto, portandolo a dubitare persino della propria percezione della realtà. Per Sinner, la scoperta della positività ha aperto un periodo di grande incertezza. Nonostante la sua innocenza, il tennista non poteva sfogarsi con nessuno né condividere il proprio turbamento. “Tutte le persone che mi conoscevano e mi guardavano giocare capivano che c’era qualcosa di sbagliato in me”, ha confessato, descrivendo come fosse spesso tormentato da notti insonni.

“Anche se sei certo della tua innocenza, sai che queste cose sono complesse”. Il supporto di chi ha creduto nella sua versione è stato cruciale per permettergli di continuare a scendere in campo, in attesa della sentenza dell’ITIA. Uno dei momenti più difficili è stato tornare in campo e sentire il peso del giudizio altrui.

Jannik Sinner: “A Wimbledon avevo paura”

“A Wimbledon, in campo, ero bianco e avevo paura. Anche dopo, mi sentivo a disagio nei confronti della gente. Andai ad allenarmi in un club di Cincinnati e pensavo: Come mi guardano? Cosa pensano veramente di me?”.

Questa esperienza ha cambiato profondamente Sinner, che oggi ha una maggiore consapevolezza di chi siano i suoi veri amici e sostenitori. Con il ricorso della Wada ancora pendente, Sinner si prepara a proseguire il proprio cammino sportivo, ma anche a combattere per confermare la propria innocenza.

Leggi anche:

Argomenti