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L’accordo tra Jannik Sinner e la Wada ha chiuso definitivamente una vicenda che ha pesato per mesi sulla carriera del campione azzurro. Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha commentato con toni duri la situazione, definendola “una vergognosa ingiustizia”, ma sottolineando che, almeno, ora il giovane tennista può guardare avanti.
Le parole del presidente della FITP Angelo Binaghi sulla squalifica per tre mesi di Jannik Sinner:
— Quindici Zero 🎾 (@quindicizero) February 15, 2025
"È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo.
Questo accordo tra le due parti certifica… pic.twitter.com/iAlPwU9pTn
“È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici, perché il primo pensiero è per il ragazzo che vede finire un incubo” ha dichiarato Binaghi, sottolineando come il compromesso raggiunto tra le parti sancisca la totale estraneità di Sinner da qualsiasi violazione delle regole antidoping.
Grazie a questa intesa, Sinner potrà tornare a concentrarsi sul suo futuro, con il rientro previsto agli Internazionali BNL d’Italia a Roma, dove l’intero Paese lo accoglierà con calore. “Questo accordo certifica l’innocenza di Jannik e gli consente finalmente di rasserenarsi e pianificare il suo futuro, con un grande rientro agli Internazionali BNL d’Italia a Roma, dove tutta l’Italia lo accoglierà come merita”, ha affermato Binaghi.
Jannik Sinner, Binaghi: “A Roma ci sarà tutta l’Italia per lui”
Nonostante la fine della vicenda, resta forte l’amarezza per quanto Sinner ha dovuto affrontare. “Resta il rammarico per tutto quello che ha dovuto passare e per tutto il tempo che Jannik ha dovuto trascorrere con questo macigno”, ha dichiarato Binaghi, criticando duramente il sistema che ha portato a questa situazione.
Il presidente della Fitp ha anche evidenziato che il caso Sinner potrebbe rappresentare un punto di svolta per il sistema antidoping: “Se non altro, questo sarà forse l’ultimo grande errore della Wada, che ha già deciso di cambiare le regole che hanno costretto Jannik ad accettare un compromesso che, anche se non riconosce alcuna sua responsabilità, è veramente ingiusto”.
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