
L’incubo è tornato. Quattromila giorni dopo l’ultima partita giocata in un Mondiale, l’Italia si ritrova di nuovo fuori strada. A Oslo, gli Azzurri sono stati travolti 3-0 dalla Norvegia, in una serata che rischia di segnare già in partenza il cammino verso il Mondiale 2026. La sconfitta ci consegna con ogni probabilità l’ennesimo passaggio dai playoff, dove già in passato abbiamo trovato trappole insormontabili. Dopo la Svezia, dopo la Macedonia del Nord, ora la Norvegia: la storia si ripete, e lo fa nella peggiore delle maniere.
⏱️ 𝐑𝐈𝐒𝐔𝐋𝐓𝐀𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐍𝐀𝐋𝐄
— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) June 6, 2025
🇳🇴🇮🇹 #NorvegiaItalia 3️⃣-0️⃣
14' Sorloth; 34' Nusa; 42’ Haaland #Nazionale #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/HJGFP7hDuT
Un piano di gioco confuso, travolto dall’intensità
Luciano Spalletti ha schierato un 3-4-2-1 teoricamente costruito per gestire il possesso e colpire in velocità. Ma nei fatti, l’Italia non ha mai dato l’idea di avere il controllo del match. Bastano dieci minuti alla Norvegia per stanare le falle difensive, poi il talento di Nusa – imprendibile – innesca Sorloth per l’1-0. Da lì in poi è solo Norvegia.
A parte un’occasione per Raspadori finita alta, gli Azzurri non reagiscono. Al 2-0, firmato da Nusa con un destro magnifico, la squadra di Spalletti si scioglie come neve sotto la pioggia scandinava. E il 3-0, con Haaland che salta anche Donnarumma prima di segnare, è la fotografia di una Nazionale confusa e arrendevole.
La crisi oltre il risultato: un’Italia smarrita
Zero tiri in porta fino al 92esimo. Una statistica che da sola racconta lo stato di abbandono mentale e tecnico della squadra. Spalletti ha provato a rimescolare le carte inserendo Frattesi, Orsolini, Lucca. Ma la Norvegia è rimasta concentrata, padrona del campo, e ha accompagnato in scioltezza il 3-0 fino al triplice fischio.
L’Italia vista a Oslo è una squadra senza anima né idee. Il peso delle defezioni, delle polemiche, delle convocazioni contestate, dei silenzi e delle risposte nervose si è riversato tutto in campo. E il risultato è stato devastante.

Spalletti in discussione: ha senso continuare così?
Questa Nazionale, quando l’asticella si alza, scompare. È fragile, disorganizzata, incapace di reagire. E la responsabilità, ora, ricade su Luciano Spalletti, finora mai davvero convincente alla guida degli Azzurri. Dopo una sconfitta così netta, senza attenuanti, ha ancora senso proseguire su questa strada?
I segnali sono preoccupanti. E se davvero la qualificazione passerà di nuovo dai playoff, allora serve un gruppo forte, coeso, guidato da un commissario tecnico capace di motivare, organizzare, infondere coraggio. L’Italia di oggi non ha nulla di tutto questo.
Il tempo per rimediare c’è, ma è poco. E il dubbio legittimo è se sia questo il progetto tecnico giusto per riuscirci.
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