Il 2025 è stato un anno povero di certezze per la Nazionale. Dodici mesi segnati più dalle fratture che dalla crescita, culminati nell’addio a Luciano Spalletti e nel passaggio di testimone a Gennaro Gattuso, 23° commissario tecnico della storia azzurra. Il finale della gestione del tecnico di Certaldo è stato il riflesso di un percorso logoro, iniziato con la delusione agli Europei 2024 e aggravato dai segnali contraddittori arrivati in Nations League.
#Galliani: “#Gattuso ci porterà ai Mondiali,sono convinto che ce la faremo.Spero che il #Milan vinca lo scudetto, io sono un tifoso, al momento spero e basta.” pic.twitter.com/6PCOVDLIaW
— I fatti nostri (@Infofatti) November 29, 2025
Il doppio confronto di marzo con la Germania ha fatto da spartiacque. La sconfitta per 2-1 in rimonta in casa e il 3-3 in trasferta, dopo un primo tempo chiuso sotto 0-3, hanno mostrato un’Italia fragile, capace di reagire ma non di reggere. L’eliminazione ai quarti è stata solo l’anticamera di ciò che sarebbe successo pochi mesi dopo. (continua dopo la foto)

Giugno ha portato il colpo più duro. Le qualificazioni ai Mondiali 2026 hanno messo subito l’Italia davanti alla Norvegia, nello scontro diretto che di fatto valeva il girone. Gli azzurri ci arrivano in condizioni complicate: assenze pesanti in difesa, Acerbi che rifiuta la convocazione, Kean fuori davanti e il blocco dell’Inter scosso dal finale di stagione tra scudetto perso e crollo in Champions.
Il 3-0 incassato contro Haaland e compagni certifica la rottura. Nel giro di poche ore la situazione precipita. Spalletti viene esonerato alla vigilia della gara con la Moldavia, ed è lo stesso ct ad annunciarlo in conferenza stampa, spiazzando la Figc. Va comunque in panchina e chiude con un 2-0 che non cambia il destino già scritto.
Il 15 giugno arriva l’annuncio di Rino Gattuso come nuovo ct, una scelta fortemente sostenuta da Gigi Buffon. Battuta la concorrenza di Cannavaro, De Rossi e il tentativo di ritorno di Mancini, la Federazione punta su uno dei simboli del Mondiale 2006 per ricostruire identità e spirito di appartenenza.
Il compito è subito in salita. La Norvegia viaggia a punteggio pieno e con una differenza reti che la mette al riparo. Gattuso, con un gruppo molto simile al precedente, centra cinque vittorie consecutive contro Israele, Moldavia ed Estonia, ma nello scontro diretto arriva il verdetto: 1-4 e qualificazione diretta agli scandinavi. Per l’Italia si aprono i playoff. (continua dopo la foto)

L’incubo del 2018 e del 2022 torna a materializzarsi. A marzo 2026 l’Italia affronterà l’Irlanda del Nord in gara secca a Bergamo. In caso di successo, la finale playoff sarà in trasferta contro una tra Galles e Bosnia Erzegovina. Un cammino difficile, ma non proibitivo.
La Figc lavora a uno stage dedicato per preparare al meglio l’appuntamento, nonostante un calendario saturo. Nelle prime uscite Gattuso ha mostrato segnali diversi: gruppo più compatto, scelta di giocare con due centravanti, fiducia ai giovani come Pio Esposito, ripagata sul campo, e il ritorno di elementi come Scamacca e Mancini.
Ora non ci sono più alibi. L’Italia è di nuovo davanti al bivio della sua storia recente. Fallire ancora sarebbe una ferita profonda per tutto il movimento. Gattuso lo sa. E sa che, questa volta, non basterà l’orgoglio: serviranno lucidità, coraggio e finalmente risultati.
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