
L’Inter e i suoi tifosi sono con il fiato sospeso, in attesa di notizie sul capitano Lautaro Martinez che potranno arrivare solo giorno dopo giorno, dopo l’infortunio che ha costretto l’attaccante argentino a lasciare il campo alla fine del primo tempo nella semifinale di Champions League. La fantastica sfida con il Barcellona ha ammaiato i commentatori di tutta Europa, e l’approdo alla finale di Monaco è ancora in bilico.
Un'#Inter senza #Lautaro è possibile: l'esempio di Leao e la speranza per il #Barcellonahttps://t.co/nBODGNoqD7
— calciomercato.com (@cmdotcom) May 3, 2025
Certo i tempi di recupero sono brevissimi e non lasciano molto spazio alla speranza, ma gli esiti degli esami strumentali hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Il danno al muscolo non è grave, e in casa Inter si resta aggrappati alla speranza.
Nessuno si fa grandi illusioni, chi conosce il calcio sa che ogni dettaglio può fare la differenza ma è consapevole che, anche se la posta in gioco è altissima, non si può rischiare di trasformare un affaticamento muscolare in un infortunio serio che potrebbe nuocere al calciatore e alla squadra.

A Milano, sponda nerazzurra, a questo punto il tempo si misura in ore e la domanda è una sola: ci sarà Lautaro Martinez contro il Barcellona? L’elongazione ai flessori della coscia sinistra, accusata al Montjuïc nel primo tempo della semifinale d’andata, è comunque una diagnosi alla quale prestare molta attenzione.
Per fortuna gli esami hanno escluso una lesione, che avrebbe costretto Lautaro a fermarsi almeno per una ventina di giorni. Ma è difficile pensare di recuperare la piena efficienza fisica entro martedì, perché martedì si scenderà già in campo a giocarsi la finale. In termini pratici, Lunedì sarà il giorno X: il capitano si sottoporrà a un provino decisivo, sempre che la gamba lo consenta.
Intanto, lui, il Toro, non si arrende. Chi lo conosce lo sa: Lautaro è uno che non lascia il campo se non è assolutamente costretto. L’uscita contro il Barça, le lacrime versate nel momento in cui si è reso conto di non poter continuare, sono ancora negli occhi di tutti i tifosi nerazzurri.
Ma, come spesso accade con i leader, la feroce volontà del capitano di poter aiutare la squadra nella sfida di ritorno con la corazzata blaugrana, partita con un netto favore nei pronostici secondo quasi tutti i commentatori e bloccata su un epico 3-3 in casa sua, lascia aperto ancora un piccolo spiraglio.
I segnali sono incoraggianti: la coscia migliora, il dolore si attenua, la voglia cresce. C’è un rischio concreto, ovvio, ma va considerata anche l’importanza dell’occasione: una semifinale europea, a San Siro, contro il Barcellona. Chi si tirerebbe indietro? Lautaro certamente no.

Ma attenzione: se anche riuscisse a completare un miracoloso recupero, l’argentino non potrà certo essere schierato fra i titolari. Il piano sarebbe di portarlo in panchina e di utilizzarlo solo se la situazione dovesse assolutamente richiederlo.
Inzaghi prepara comunque il piano B. Taremi, finora gestito con il contagocce, verrà tenuto a riposo contro il Verona proprio in vista di martedì. L’iraniano a Barcellona ha dato segni di ripresa, ma di certo non può garantire ciò che dà Lautaro: per tecnica, carisma e fame feroce. Anche solo per 15 minuti, la presenza del capitano può essere decisiva.
Un precedente fa ben sperare: Zielinski, a ottobre, recuperò in otto giorni da un infortunio simile e giocò mezz’ora in Champions. Lautaro ha meno tempo, ma è di un’altra pasta. E questa non è una partita qualsiasi. I tifosi lo sanno. Il capitano non è solo un attaccante, è un trascinatore. Fino a martedì sera, alle 20:59, nessuno smetterà di crederci. Sarà difficile, ma Lautaro farà di tutto per esserci.
Leggi anche:
- Inter, la coppia perfetta che… non gioca quasi mai insieme: dietro la ThuLa, le scelte di Inzaghi e l’errore della societÃ
- Inter, il sogno è Donnarumma: ma l’operazione si può fare davvero?