
Il ciclo di Simone Inzaghi all’Inter si è chiuso nel modo peggiore: travolto in campo dal Paris Saint-Germain in una finale senza storia e travolto fuori da un’ondata di critiche durissime. Quelle più taglienti arrivano dal Corriere della Sera, che non ha usato mezzi termini nel giudicare la gestione dell’addio da parte dell’allenatore.
Simone Inzaghi dice addio all'Inter: destinazione Arabia Saudita https://t.co/OHygtBdeFo
— INFOGIOCO (@infogioco) June 4, 2025
Nell’articolo si parla apertamente di “errori di tempistica” e di “scelte incomprensibili” che avrebbero contribuito a smontare l’unità della squadra proprio nel momento decisivo. Una critica che pesa, perché prende di mira non solo il risultato sportivo, quel drammatico 5-0 subito dal PSG, ma l’intera condotta di Inzaghi nelle settimane precedenti alla finale.
Secondo il Corriere, già il 25 maggio, a Riad, l’accordo con l’Al Hilal era chiuso. Un’intesa ben nota a chi lavora nell’ambiente e, sembra, anche ad alcuni senatori dello spogliatoio nerazzurro. Ma c’è di più: Inzaghi avrebbe cercato di portare con sé due dei suoi uomini simbolo, Barella e Bastoni. Entrambi hanno detto no, e sembra che anche Acerbi – rimasto in ballo fino all’ultimo – non si muoverà.
L’analisi sottolinea come questo tentativo, fatto prima della finale, sia stato uno sgarbo grave nei confronti dell’Inter, e abbia inevitabilmente inciso sull’ambiente. Non è solo una questione di mercato: è una questione di fiducia. La conferma arriva anche dalle espressioni poco convinte di Barella durante la conferenza di Monaco quando gli hanno chiesto del futuro del Mister. (continua dopo la foto)

Sotto accusa anche le risposte sibilline date da Inzaghi al media day, quando la squadra si stava preparando ad affrontare una gara di importanza vitale: “Ho offerte dall’Arabia e non solo, ma pensiamo solo alla finale…”. Di sicuro, non un bel modo di gestire la situazione in un momento delicato.
Il Corriere non gira intorno alla questione. La gestione mediatica di Simone Inzaghi viene definita senza mezzi termini come “maldestra” e “fuori luogo”. L’allenatore, prosegue il quotidiano, ha dato segnali contraddittori fino all’ultimo: prima dicendo che all’Inter “ho tutto quello che mi serve”, poi incontrando, secondo fonti arabe, proprio gli emissari dell’Al Hilal alla vigilia della partita.
Inter, le dure accuse a Simone Inzaghi
Il colpo di grazia è arrivato nel post-partita, quando Inzaghi, sconfitto e ormai smascherato, non è più riuscito a tenere il profilo basso: “Se andrò al Mondiale per club? Non posso confermarlo…”. Una frase che Marotta ha tentato di minimizzare, ma che in realtà confermava quanto già noto: il tecnico guiderà la squadra saudita a Miami, contro il Real Madrid.
Dopo quattro anni, sei trofei (ma uno solo davvero “pesante”) e un risanamento economico importante, la storia tra Inzaghi e l’Inter meritava un epilogo migliore. Lo dice lo stesso articolo, ma lo dicono anche i fatti. Quel 5-0, una debacle epocale, diventa simbolo di una squadra apparsa svuotata, deconcentrata, non più compatta.
La parola “Uniti”, tanto cara all’allenatore, ha perso senso nel momento più importante. E oggi Simone Inzaghi, che avrebbe potuto salutare da eroe, esce di scena da protagonista contestato. In Arabia troverà grandi soddisfazioni economiche, anche se lontano dal calcio che conta. Ma l’addio a Milano è stato uno strappo. Profondo, e secondo molti, evitabile.
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