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Inter, la rivolta dei tifosi: “Come si fa a mettere una Ferrari in mano a un neopatentato?”

Inter, la scelta di Cristian Chivu per la panchina dell’Inter ha causato un vero terremoto sui social. Il pubblico di fede interista non ha accettato quello che sembra a tutti gli effetti un ridimensionamento delle ambizioni del club. Già feriti dal disastro in finale di Champions League, i supporter della Beneamata non si aspettavano il caos che ne è seguito.

Davanti alla notizia dell’ingaggio di un tecnico con a curriculum la miseria di tredici partite di Serie A in carriera, con solo tre vittorie, la pazienza è finita. La delusione monta su X come una slavina. “Chivu è il nuovo Stramaccioni”, scrive un utente. Un altro sbotta: “Ma come si fa anche solo a venirti in mente di pensare a Chivu, figurati prenderlo”.

La voce dei tifosi è un grido: di allarme, di rabbia, di tradimento. Non è solo un problema di inesperienza, è una questione di dignità sportiva: si può davvero affidare una squadra reduce da una finale di Champions a un allenatore privo di esperienza in patria, figuriamoci in campo internazionale? Sì, perché l’Inter ha un importante percorso in Champions da difendere.

A rendere la ferita più profonda è stato il modo in cui si è arrivati a questa scelta. Dopo l’addio improvviso di Simone Inzaghi volato in Arabia, la dirigenza ha inseguito Cesc Fabregas, allenatore del Como. Risultato? Un due di picche clamoroso. Il comunicato di Mirwan Suwarso, presidente del club lariano, è stato una mazzata: “Abbiamo comunicato il nostro rifiuto direttamente al presidente dell’Inter. Le voci sul nostro allenatore sono pura fantasia”. (continua dopo la foto)

Così, scartati anche Vieira e altri profili più rodati (in molti avrebbero visto di buon occhio il ritorno di Mourinho o di Mancini) ecco che si fa largo la scelta “interna”, il nome familiare, ma anche il meno ingombrante e più semplice da gestire: Cristian Chivu. Amato da calciatore, certo. Ma per fare l’allenatore dell’Inter, serve ben più di un ricordo glorioso del Triplete.

Il ragionamento del presidente Marotta pare essere quello della “solidità societaria come scudo per l’inesperienza tecnica”. Ma in un club abituato a pressioni continue, a tifosi esigenti, a una piazza che brucia tutto in un attimo, quel ragionamento rischia di essere un boomerang. E non è servito a placare i tifosi, anzi, li ha scatenati. Mai vista una simile sollevazione.

Chivu ha già firmato un biennale da 2,5 milioni, si è detto “commosso” dalla chiamata e lunedì guiderà il primo allenamento. E i tifosi, nella quasi totalità, lo hanno accolto con affetto, perché Cristian ha lasciato un bel ricordo come giocatore e come uomo. A finire nel mirino è la società.

Inter, la ribellione dei tifosi sui social

“Come farà un allenatore praticamente esordiente a guidare gente che gioca nelle migliori nazionali e che ha disputato due finali di Champions?”, si chiede un supporter su X. “Gli altri si presentano con Conte, Gasperini, Allegri, lo stesso Tudor e noi, vicecampioni d’Europa, con un esordiente che ha solo 3 vittorie in Serie A“, chiosa un altro.

I tifosi non perdonano. “Chivu eroe sì, ma non adesso”. Le dichiarazioni social parlano da sole. Non sono commenti “a caldo”. Sono l’espressione di una frattura profonda. “Chivu è un eroe del Triplete e magari un giorno diventerà un grandissimo allenatore, ma non è ancora pronto per guidare l’Inter. Signori, è ora di darsi una svegliata“, scrive un tifoso infuriato.

E ancora: “Abbiamo perso un top coach, ci serviva un profilo all’altezza. Questo è un salto nel buio“. “Chivu è una terza scelta, preso solo perché costa poco e non dà fastidio“, conclude un altro utente.

Parole dure. Ma sincere. Che pongono una domanda inevitabile: la dirigenza dell’Inter è ancora in grado di interpretare l’umore del suo popolo? Per ora, il popolo ha già risposto. E la risposta non è affatto tenera. Tanto che la parola più gettonata, sotto i post pubblicati dai siti legati alla società per calmare le acque, è una sola: “Vergogna!”.

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