
L’Inter si affaccia alla nuova stagione con una certezza in meno e molte domande in più. Dopo quattro anni di 3-5-2 scolpito nella pietra, con cui sono arrivati uno scudetto, due secondi posti in campionato e due finali europee, l’arrivo in panchina di Cristian Chivu potrebbe segnare una svolta radicale nel modo di stare in campo. Ma c’è un problema: la rosa non è pronta.
Dei giovani che sono ancora di proprietà dell'Inter, Chivu ha allenato: Fabbian (potenzialmente di proprietà Inter), Valentin Carboni, Pio Esposito, Cocchi, Berenbruch, Aleksandar Stankovic, De Pieri, Akinsanmiro, Zanotti pic.twitter.com/mSzk99kzMF
— Daniele Mari (@marifcinter) June 6, 2025
Il biglietto da visita del tecnico rumeno è il 4-3-3, modulo moderno e ambizioso, ma che richiede caratteristiche molto diverse da quelle attuali. Gli esterni a disposizione, da Dimarco a Dumfries, sono abituati a giocare larghi e alti, da “quinti”, non certo da terzini classici. E anche in avanti manca chi salti l’uomo e crei superiorità numerica per Lautaro Martínez.

Il passaggio a un nuovo sistema, dunque, non può prescindere dal mercato. Lo stesso Chivu, nei mesi di apprendistato a Parma, ha già dimostrato di sapersi adattare ai giocatori più che volerli piegare alle sue idee. E infatti, almeno per l’inizio, l’Inter potrebbe restare fedele alla difesa a tre, inserendo i nuovi innesti, come Luis Henrique e Sucic, in un impianto già rodato.
Ma i dirigenti lo sanno: serve un rinnovamento profondo per accompagnare l’evoluzione tattica. Soprattutto sugli esterni offensivi, dove l’obiettivo è chiaro: acquistare giocatori capaci di saltare l’uomo e creare occasioni, un’arma che oggi manca in modo evidente.
In difesa i nomi più caldi sono Lucumì e Beukema, centrali del Bologna, giovani e affidabili, ideali per dare respiro a un reparto logoro e anziano. In bilico la posizione di Bisseck, per cui l’Inter ha ricevuto diverse offerte: una sua cessione non è affatto esclusa.
A centrocampo, l’incognita è Frattesi: in bilico fino a poche settimane fa, potrebbe ora restare con Chivu in panchina. Accanto a Sucic, già acquistato, il club è alla ricerca di altri innesti, ma senza fretta. La priorità resta l’esterno, motivo per cui Zalewski è vicino al riscatto dalla Roma.

Infine l’attacco: salutati Arnautovic e Correa, e con Taremi che potrebbe partire se arrivasse l’offerta giusta, l’Inter cerca rinforzi veri. Piacciono Castro (Bologna), Hojlund (Manchester United) e Jonathan David, in uscita a parametro zero dal Lille. Tre nomi di peso, ma per cui serviranno investimenti importanti. La proprietà sarà disposta a farli? Ci sono molti dubbi a riguardo. E i tifosi sono piuttosto sconcertati da quanto sta accadendo.
Con il Mondiale per Club alle porte, Chivu dovrà decidere in fretta come modellare la sua Inter: accettare l’eredità tattica del 3-5-2 o forzare la mano verso una nuova identità. Il tempo, come sempre, è poco. Il margine d’errore, ancora meno. L’esperienza del nuovo allenatore, almeno a livello professionistico, è quasi nulla. E il popolo nerazzurro guarda preoccupato.
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