
A Monaco l’Inter è uscita umiliata, i tifosi delusi, i giocatori annichiliti. In realtà, per quanto riguarda i giocatori sono sembrati annichiliti sin dal primo minuto della partita. Ci si chiede di chi siano le maggiori responsabilità, in molti puntano il dito contro Inzaghi. E sembra che sia anche l’idea di qualcuno in società, se si legge oggi la Gazzetta dello Sport.
GAZZETTA – Inter, confronto Frattesi-Inzaghi: "Perchè non mi hai fatto giocare?" https://t.co/EnmfnBhl1w
— Antonio Petrazzuolo (@apetrazzuolo) June 1, 2025
Luigi Garlando è un giornalista vicino alla società e alla dirigenza nerazzurre. E quando le sue parole sono così dure, dirette e quasi feroci si può ipotizzare che, oltre alle opinioni personali, ci sia anche qualche sussurro che arriva dai piani alti. O perlomeno che l’opinionista della rosea abbia colto il clima che si respira nelle segrete stanze dove si decidono i destini del club.
Monaco di Baviera, esordisce Garlando, è diventata la terra della vergogna. Un termine che nello sport si usa con cautela. Ma l’indecoroso spettacolo offerto dalla squadra in una finale di Champions ha avuto conseguenze pesantissime. I tifosi si sentono umiliati, traditi da una prestazione indegna E quando lo sgomento si unisce alla rabbia, allora non ci sono sinonimi che tengano. (continua dopo la foto)

Quello visto in campo contro il Paris Saint-Germain non è stato solo un tracollo: è stato un massacro sportivo. Un 5-0 che resterà inciso a fuoco nella memoria nera del club nerazzurro, la peggior sconfitta europea della sua storia. E, se si guarda alle occasioni create dal Psg, il passivo avrebbe potuto essere anche più pesante. Come se fosse stata un’amichevole fra una squadra di professionisti e una rappresentativa di dilettanti di quelle che si vedono ad Agosto.
Perdere si può, nessuno lo nega, specie se l’avversario è più forte. Perdere così no. L’Inter ha effettuato il primo tiro in porta al 75’. Il Psg ha centrato la porta 8 volte e tirato una ventina. Una Waterloo, una Corea, un Mineirazo: ognuno può scegliere la metafora gli sembra più calzante. Nessuno si è salvato. Ma uno, incalza Garlando, è più colpevole di tutti.
Quell’uno è Simone Inzaghi, e per diversi motivi. Innanzitutto per aver presentato una squadra scarica, svuotata, inspiegabilmente passiva. E non è la prima volta che l’Inter scende in campo con le gambe che tremano e un nervosismo latente nelle gare che contano. Bologna, Lazio, questa finale: sono troppe , ormai, le partite decisive in cui la squadra ha fallito. E pesano enormemente i due scudetti persi pur essendo a detta di tutti nettamente più forte delle concorrenti.
Ieri sera, il tecnico piacentino ha anche un’altra colpa: è stato incapace di opporsi alle scelte tattiche di Luis Enrique. Un disastro tecnico, mentale e fisico. E anche sulla preparazione dei calciatori si sollevano dubbi: possibile che l’Inter di Inzaghi giochi quasi sempre gironi di ritorno peggiori dell’andata? E incappi (tranne l’anno scorso, quando era rimasto un solo obiettivo) in filotti di partite in cui perde moltissimi punti?
Garlando, nella sua durissima analisi sulla Gazzetta, non ha fatto sconti: ha definito la squadra “vuota di idee, coraggio e intensità” e ha criticato senza mezzi termini il Mister nerazzurro. L’Inter si è snaturata, ha giocato con un baricentro basso, ha accettato il dominio del PSG e soprattutto non ha mai reagito. Dalla panchina non è arrivato un tentativo di arginare la forza degli avversari. 90 minuti di passiva agonia. (continua dopo la foto)

Il punto ancora più inspiegabile per Garlando sono i cambi. Su cinque slot disponibili, quattro sostituzioni sono state difensive. L’unico centrocampista offensivo in grado di alzare il ritmo e di tentare incursioni, Davide Frattesi, è rimasto in panchina per tutta la partita. Inspiegabile (e dopo la gara Frattesi ha avuto non a caso un duro scontro con il tecnico). Inzaghi sembrava il primo a non sapere che pesci prendere, totalmente annichilito.
Non è la prima volta che il Mister piacentino va in confusione quando l’allenatore avversario attua contromosse tattiche che disturbano i piani dell’Inter. Il Psg è una macchina da guerra, ma persino nel derby di andata contro Fonseca, Inzaghi si è lasciato imbrigliare senza trovare soluzioni. E ha perso contro un Milan mediocre. Anzi, in 6 partite contro Milan, Napoli e Juventus ha raccolto la miseria di 4 punti. Lo scudetto è stato perso lì, prima che in altre gare.
Inter e Inzaghi, il momento di trarre delle conclusioni
Inoltre, sottolinea Garlando, questa umiliazione subita dall’Inter è una sberla durissima anche per il sistema calcio in Italia. Non è solo l’Inter ad affondare: è tutto il calcio tricolore a uscire umiliato da Monaco. La differenza di ritmo, di intensità, di lettura tattica è apparsa imbarazzante. E poi c’è una questione di gestione economica, di povertà di risorse che sta diventando drammatica.
Per concludere, visto che la voce di Garlando è stata spesso considerata un eco delle riflessioni in corso nei vertici interisti, questo durissimo attacco al tecnico non può lasciare indifferenti. E arriva dopo 4 anni in cui l’Inter è stata competitiva, ma stringi stringi pur avendo la rosa migliore secondo tutti gli esperti ha portato a casa un solo scudetto.
Evidentemente qualcuno ha pensato che fosse arrivato il momento di trarre delle conclusioni, perché nel calcio il percorso conta, ma la vittoria è l’unica cosa che resta. E Inzaghi non ha saputo essere un vincente.
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