Il mix virale che ha mandato in tilt il sistema
A spiegare l’eccezionalità di questa ondata influenzale è Gianni Rezza, professore di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Quest’anno non c’è stato un virus dominante. Un terzo dei casi è stato causato da virus influenzali A/H1, un altro terzo da A/H3 e il resto da virus di tipo B“, ha dichiarato.
Un panorama frammentato che ha reso l’intera popolazione più vulnerabile. Ma non solo. A complicare il quadro si sono aggiunti altri virus respiratori, come il rhinovirus e il virus respiratorio sinciziale (RSV), che hanno amplificato l’impatto sui soggetti più fragili e reso la stagione particolarmente aggressiva. (continua dopo la foto)

Bassetti lancia l’allarme: “Prepariamoci al peggio”
A suonare un campanello d’allarme è anche Matteo Bassetti, direttore del reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Avevamo previsto che sarebbe andata peggio rispetto allo scorso anno. Ora siamo oltre i 16 milioni di casi e rischiamo di arrivare a 20 milioni“, ha affermato all’Adnkronos Salute. Secondo Bassetti, stiamo assistendo a una stagione influenzale sempre più lunga, che inizia a novembre e si trascina fino ad aprile. “È inaccettabile che solo 1 italiano su 2 tra quelli a rischio si vaccini, e che nella popolazione generale si scenda a 1 su 5. Così non va”.
Il medico evidenzia anche l’urgenza di una migliore comunicazione e prevenzione, da avviare fin dall’estate per prepararsi alla nuova ondata autunnale: “Serve un uso consapevole degli antibiotici, niente farmaci fai da te e una maggiore fiducia nelle vaccinazioni“.
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