Incidente Mestre. L’Italia sconvolta dal terribile incidente verificatosi a Mestre, in provincia di Venezia, dove un bus è precipitato dal cavalcavia. Al momento sono oltre venti le vittime e ci sono molti altri feriti. Molti di questi non sono ancora capaci di raccontare quanto vissuto. Repubblica, invece, ha raccolto il racconto di uno dei sopravvissuti alla strage. (Continua…)
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Incidente Mestre
Il paese intero sconvolto per il terribile incidente avvenuto a Mestre, in provincia di Venezia. Un bus con a bordo molte persone, tra cui la maggior parte turisti, è precipitato da un cavalcavia, facendo un volo di moltissimi metri. Al momento sono oltre venti le vittime, ma il numero è destinato a salire. Moltissimi, infatti, sono i feriti, di cui alcuni in condizioni molti gravi. Pochi sarebbero in grade di parlare e soprattutto raccontare quanto vissuto quel maledetto giorno. Repubblica, però, è riuscita a raccogliere la testimonianza di uno dei sopravvissuti alla strage. (Continua…)
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Incidente Mestre, il racconto di uno dei sopravvissuti
Repubblica è riuscita a raccogliere la testimonianza di un uomo di 38 anni di origine ucraina. Lui è sopravvissuto, ma nell’incidente ha perso il padre. “Ero andato a Venezia con il mio papà . Dopo il boato l’ho perso di vista. Speravo che anche lui riuscisse a salvarsi”, ha detto l’uomo. Il 38enne ucraino poi si chiede: “Chi è responsabile per la sua morte?”. L’uomo è ancora scosso, ma per fortuna riesce a ricordare quei momenti: “Ho sentito un boato, come un terremoto“.
Il racconto poi diventa ancora più tragico: “Mi sono ritrovato in mezzo a corpi senza vita, sangue, persone ferite. Non capisco come possa essere successo. Ho provato a difendermi stringendo la testa tra le mani, l’urto è stato fortissimo. Dopo l’incidente avevo perso di vista mio papà , sapevo che eravamo rimasti coinvolti in una tragedia, ma speravo che riuscisse a salvarsi”. (Continua…)
Le indagini
Proseguono le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente e soprattutto capire di chi è la colpa. Ieri, per tutto il giorno, le autorità competenti sono state al lavoro sul luogo del disastro. L’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia, Renato Boraso, si è difeso all’Adnkronos da chi punta il dito sulle barriere di protezione che corrono lungo la rampa: “Si tratta di un progetto nato così, la città di Venezia ha ereditato il cavalcavia dalla Stato, qualcuno potrebbe andare al ministero a chiedere come mai questo progetto è fatto così. Abbiamo sempre cambiato i pezzi ammalorati lungo il guardrail. Mi chiedo anche se sia pensabile che sia la città a dover riparare i piloni fatti dallo Stato settanta anni fa”.