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Il Napoli costruisce l’attacco del futuro: i nomi per il mercato

Il Napoli è terra sacra per i centravanti. Lo è stato per i Lukaku, gli Osimhen, i Mertens (che nascono esterni e diventano punte letali), i Cavani, gli Higuain, i Quagliarella fino ad arrivare a Careca. In questa schiera di reti e di fuoco offensivo, ogni attaccante che passa lascia un’impronta profonda. E ora, che si giocherà di nuovo la Champions League, tocca seminare idee nuove per rinnovare il parco delle punte per l’anno prossimo.

Oggi c’è Lukaku, 32 anni e un biennale sontuoso; c’è Raspadori, talento universale; c’è Simeone, uomo-serietà, 30 anni a luglio e spirito da gregario di lusso. Ma qualcosa cambierà. Perché il Napoli è una squadra che ama il rinnovamento, cerca energia nei giovani, non ha paura di guardare avanti. Giovanni Manna, direttore sportivo e mente operativa, ha già messo i fari sui volti della next generation.

Lorenzo Lucca, 25 anni, è un gigante che ha fatto la gavetta e ora miete consensi all’Udinese: dodici gol stagionali, prestazioni mature, un netto miglioramento in quanto a tecnica e personalità. Il Napoli è già in trattativa, forte dei rapporti tra De Laurentiis e la famiglia Pozzo. La quotazione è intorno ai 40 milioni, ma può scendere un po’.

In lista c’è anche Ange-Yoan Bonny, che a 22 anni sembra pronto a prendersi la scena. Sei gol al primo anno di Serie A con il Parma, un fisico che occupa l’area e sposta gli equilibri, e margini di crescita che fanno gola. Bonny è un progetto da plasmare, un investimento tecnico che può esplodere nel contesto giusto. E Napoli potrebbe esserlo.

E poi c’è Rasmus Højlund, 22 anni, danese, esploso all’Atalanta e diventato l’oggetto del desiderio del Manchester United, che nell’estate del 2023 lo ha pagato 70 milioni. Oggi il valore si è abbassato un po’ e Napoli osserva. Manna e De Laurentiis sanno che serve un’occasione per inserirsi, ma se i Red Devils dovessero cedere il club azzurro si farebbe trovare pronto.

Napoli è una città che ama il talento e vive di sogni travolgenti. Ora, nel cuore di una transizione generazionale, Manna sta tracciando le linee del futuro con scelte ponderate, con sguardo lucido e coraggio da visionario. Il Napoli ha fame di gol, ma anche di futuro. E la rivoluzione partirà da chi la butta dentro.

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