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I tre giorni del… Conte: i retroscena, perché il tecnico ha deciso di restare a Napoli

Il Napoli e Antonio Conte erano arrivati al punto di non ritorno. E invece, come in ogni feuilleton che si rispetti, il colpo di scena è arrivato all’ultimo atto. Dopo giorni di voci, dubbi e contatti sotterranei, l’allenatore ha deciso di restare. Lo ha fatto dopo aver vacillato, spinto da un intreccio di emozioni, riflessioni e di confronti con chi gli è più vicino. Compresa la moglie Elisabetta.

Difficile dimenticare l’espressione di Conte subito dopo la vittoria per 2-0 sul Cagliari, con lo scudetto ormai cucito sul petto. C’era entusiasmo, ma secondo alcuni anche un po’ di gelo nell’abbraccio con De Laurentiis, che non lasciava presagire nulla di buono. Poi, durante il party, il presidente che lo congeda con un “gli auguro i successi che merita”: sembrava un commiato.

Intanto, da Castel Volturno, filtravano continue tensioni, divergenze profonde, l’ipotesi concreta della separazione. Non a caso, qualcuno aveva riavviato i contatti con Massimiliano Allegri. Voci, certo, ma persistenti. E poi c’era la Juventus, convitata di pietra che sembrava aver convinto il Mister salentino a decidere per il ritorno a Torino.

Martedì Conte si prende una pausa. Non era prevista. Ha un contratto, ma ha un futuro apparecchiato in un’altra squadra e un presidente che lo ha praticamente già salutato. Sembra tutto scritto. Ma, osserva qualcuno, se serve “riflettere”, vuol dire che i dubbi ci sono. In pochi, però, pensano che il Mister possa restare.

Conte, venerdì scorso, riflettendo forse ha capito davvero cosa è stato capace di costruire: una squadra solida, di carattere, che giorno dopo giorno ha conquistato città e tifosi. E lui è stato visto subito come il condottiero, l’uomo dei miracoli (lo ha detto lui stesso: lo scudetto è stato un piccolo miracolo). L’ha vissuta, Napoli, e lunedì, durante la parata sul Lungomare, ha sentito il calore unico di 350 mila tifosi entusiasti. E quel calore ha scalfito la sua corazza del Mister.

In questo romanzo, anche i personaggi secondari hanno un ruolo da protagonisti. Elisabetta, moglie di Conte, non è rimasta indifferente. Dal pullman, un video l’ha immortalata mentre rassicura un tifoso implorante: “Farò di tutto” per fare restare Antonio a Napoli. E lo ha fatto davvero.

Napoli ha stregato Antonio Conte

Il presidente ha capito tutto. Ha detto a Conte: “Prenditi qualche giorno”. Ne sono bastati due. Mercoledì si sono rivisti, si sono parlati. Poche parole, quelle giuste. Le promesse disattese, come il mancato acquisto di un sostituto di Kvara, fanno parte del passato. Il presidente ha promesso un mercato faraonico, che è iniziato con l’acquisto di De Bruyne.

Ora c’è l’impegno: 75 milioni da reinvestire, più il tesoretto che arriverà per Osimhen. Poi l’arrivo del fuoriclasse belga, i contatti avanzati con l’entourage di Jonathan David. E Antonio ha sommato tutto questo alla felicità provata per la conquista del titolo e al calore di una città unica, dove lui e la moglie hanno trovato una dimensione di vita forse impossibile da replicare altrove.

Così, Conte è rimasto. Ha fatto arrabbiare gli juventini, ha sconvolto il mercato degli allenatori, ha creato scompiglio ovunque. Ma è rimasto. Perché questo Napoli è anche il suo capolavoro, e Napoli con tutta la sua passione e la sua caotica umanità, gli ha restituito l’entusiasmo che credeva di aver perso. E l’impressione è che in riva al Golfo stia iniziando un ciclo importante, che continuerà a lungo.

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