Gianmarco “Gimbo” Tamberi è il simbolo della rinascita dell’atletica azzurra. La sua vittoria alle Olimpiadi di Tokyo 2020 è stata il culmine di anni di duro lavoro e sacrifici, e ha cementato il suo posto nella storia della disciplina. Proviamo a ripercorrere insieme la vita, la carriera e le conquiste di Gianmarco Tamberi, dall’inizio fino alla sua consacrazione come campione olimpico. Senza tralasciare le tante curiosità, come la barba a metà, fino alle molle nelle scarpe, che lo riguardano e che lo rendono un personaggio molto amato!
Le origini di Tamberi
Gianmarco Tamberi è un nome che risuona con forza nel mondo dell’atletica leggera, in particolare nel salto in alto. Nato il 1º giugno 1992 a Civitanova Marche, Tamberi ha vissuto una carriera piena di successi e incredibili dimostrazioni di resilienza. Figlio d’arte, Gianmarco Tamberi è cresciuto in una famiglia di atleti. Suo padre, Marco Tamberi, è stato un ex saltatore in alto di successo e ha trasmesso al figlio la passione per questa disciplina. Gianmarco ha iniziato a praticare atletica sin da giovane, mostrando subito un talento naturale per il salto in alto. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Durante la sua adolescenza, Tamberi ha affinato le sue abilità partecipando a competizioni giovanili e nazionali, mettendo in mostra non solo il suo talento ma anche la sua dedizione e determinazione. È stato seguito attentamente dal padre, che è diventato il suo allenatore, aiutandolo a sviluppare una tecnica solida e una mentalità vincente.
La carriera di Tamberi ha cominciato a decollare nel 2011, quando ha partecipato ai Campionati Europei Juniores, conquistando la medaglia di bronzo con un salto di 2,25 metri. Questo risultato ha segnato l’inizio della sua ascesa nel mondo dell’atletica internazionale. Negli anni successivi, Tamberi ha continuato a migliorare, stabilendo nuovi record personali e ottenendo risultati significativi nelle competizioni europee e mondiali. La sua crescita è stata costante e ha culminato nel 2015, quando ha vinto la medaglia d’oro ai Campionati Europei Under 23 a Tallinn, Estonia, con un salto di 2,30 metri.
La carriera di Gimbo
Il 2016 è stato un anno cruciale per la carriera di Tamberi. Nella stagione indoor, ha stabilito il record italiano con un salto di 2,38 metri a Hustopeče, Repubblica Ceca. Poco dopo, ha confermato la sua forma eccellente vincendo la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali Indoor a Portland, Oregon, con un salto di 2,36 metri. Con il passare dei mesi, le aspettative per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro erano altissime. Tamberi era in forma smagliante e considerato uno dei favoriti per una medaglia. Tuttavia, il destino ha avuto altri piani. Pochi giorni prima delle Olimpiadi, durante il meeting di Montecarlo, Tamberi ha subito un grave infortunio alla caviglia sinistra, rompendo il legamento deltoideo. Questo incidente non solo lo ha costretto a rinunciare ai Giochi di Rio, ma ha anche messo in dubbio il prosieguo della sua carriera. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Dopo l’infortunio, Tamberi ha affrontato un lungo e difficile percorso di riabilitazione. La strada verso il recupero è stata segnata da dolore, sacrifici e momenti di incertezza. Tuttavia, la sua determinazione e il supporto della sua famiglia, amici e team medico lo hanno aiutato a superare le difficoltà. Nel 2017, Tamberi è tornato a competere, ma ci è voluto del tempo prima che ritrovasse la forma che aveva preceduto l’infortunio. Durante questo periodo, ha lavorato instancabilmente per ricostruire la sua forza, tecnica e fiducia. Dal punto di vista tecnico, Tamberi è noto per la sua velocità nella rincorsa e per la sua capacità di elevazione. Utilizza la tecnica del “Fosbury Flop”, come la maggior parte dei saltatori in alto contemporanei, ma ciò che lo distingue è la sua capacità di mantenere la concentrazione e l’energia durante tutta la gara.
Il ritorno e le vittorie
Il ritorno di Tamberi ai massimi livelli è avvenuto gradualmente. Nel 2018, ha vinto la medaglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo a Tarragona, Spagna, con un salto di 2,28 metri. Anche se non era ancora al suo meglio, questo risultato ha rappresentato un passo importante verso la piena ripresa. Nel 2019, Tamberi ha iniziato a mostrare segni di recupero completo, vincendo la medaglia d’oro ai Campionati Europei per Nazioni a Bydgoszcz, Polonia, con un salto di 2,31 metri. Questi risultati hanno dimostrato che il campione italiano era sulla buona strada per ritornare ai vertici del salto in alto mondiale. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Il 2021 ha rappresentato l’anno della definitiva consacrazione per Tamberi. Le Olimpiadi di Tokyo, rinviate di un anno a causa della pandemia di COVID-19, erano l’occasione perfetta per dimostrare il suo ritorno alla forma massima. Tamberi è arrivato a Tokyo in grande forma, determinato a raggiungere il podio olimpico. La finale del salto in alto maschile a Tokyo è stata una delle gare più emozionanti della competizione. Tamberi ha saltato 2,37 metri, condividendo la medaglia d’oro con il qatariota Mutaz Essa Barshim. Questo risultato non solo ha coronato il suo ritorno dopo l’infortunio del 2016, ma ha anche rappresentato un momento storico per l’atletica italiana.
Qualche chicca sulla vita privata
Gianmarco Tamberi è conosciuto non solo per i suoi successi, ma anche per il suo stile distintivo e la sua tecnica. La sua esuberanza e passione per il salto in alto sono evidenti in ogni sua performance. Uno dei suoi tratti distintivi è la barba rasata a metà, un rito scaramantico che ha iniziato a praticare per distinguersi e motivarsi. Il successo di Tamberi ha avuto un impatto significativo non solo nel mondo dell’atletica, ma anche a livello culturale. La sua storia di resilienza e determinazione ha ispirato molti giovani atleti e appassionati di sport. Tamberi è sposato con Chiara Bontempi, fidanzata storica da più di dieci anni. La ragazza gestisce anche i diritti di immagine del campione azzurro. Il padre della Bomtempi, Piergiorgio, è un ex campione di Superbike del passato. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
L’atleta è anche molto attivo sui social media, dove condivide i momenti della sua vita e carriera, connettendosi con i fan e promuovendo lo sport dell’atletica. La sua personalità carismatica e il suo approccio autentico lo hanno reso uno degli atleti più amati e seguiti in Italia e nel mondo.
Proprio dai social arrivano contratti di sponsorizzazione che incrementano le entrate per il campione, formalmente dipendente delle Fiamme Oro, ovvero della Polizia di Stato. La medaglia d’oro di Tokyo è valsa 180mila euro, mentre quella ai Mondiali di Budapest circa 70mila euro. Il primo posto agli Europei, invece, ha portato un incasso di 9mila euro.
Guardando al futuro, il campione italiano ha espresso il desiderio di continuare a competere ai massimi livelli e di conquistare ulteriori medaglie in competizioni internazionali, inclusi i Campionati Mondiali e le future edizioni delle Olimpiadi.
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