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Garlasco, succedeva mentre Chiara moriva: “Tre persone proprio lì

L’impronta 33 e gli elementi mancanti

L’impronta 33 potrebbe essere cruciale per ricostruire la dinamica dell’omicidio, ma l’intonaco del muro da cui è stata prelevata non è più disponibile, così come la provetta con la soluzione di test. Si cercheranno tracce genetiche anche nel sacchetto della spazzatura, sulla parte insanguinata del tappetino del bagno e su un cucchiaino rinvenuto sul divano. La ricostruzione delle tracce di sangue è già in corso e potrebbe portare a una nuova ipotesi sull’aggressione. Secondo la Procura, l’omicidio sarebbe stato commesso in concorso.

Garlasco due assassini ipotesi

Alberto Stasi, la difesa e il post criptico su Facebook

La difesa di Alberto Stasi, rappresentata dall’avvocata Giada Boccellari, ha dichiarato al Corriere della Sera che “Alberto vive in una bolla”, mantenendosi informato solo a grandi linee e evitando di leggere giornali o guardare la tv, come meccanismo di difesa. L’avvocata ha sottolineato che già nel 2007 il loro consulente aveva ipotizzato la presenza di altre persone sulla scena del crimine e che l’omicidio si è svolto in tre fasi, lasciando aperta la possibilità di altre presenze nelle prime due.

Sulla possibilità di trovare il Dna di Biasibetti, Boccellari ha precisato che lui era in Trentino al momento del delitto, quindi non poteva essere presente. Tuttavia, il movente resta poco chiaro e sarà comprensibile solo determinando chi realmente era nella villetta.

Messaggi nascosti, piste alternative e il nuovo appuntamento in tribunale

Un post su Facebook di Michele Bertani, amico di Andrea Sempio, pubblicato poco dopo la condanna di Stasi, ha attirato l’attenzione. Citava una frase dei Club Dogo: “La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!!”. Secondo il settimanale Gente, le lettere rimanenti, “a eria’ ta elle oe he euno sa”, formerebbero una frase in ebraico: “C’era una ragazza lì che sapeva”. Bertani, conosciuto su Facebook come Mem He Shin, possedeva una Golf nera del 2004, compatibile con l’auto avvistata vicino casa Poggi. Tuttavia, il testimone Marco Muschitta è stato poi giudicato inattendibile.

Le piste riguardanti satanismo, pedofilia e la Madonna della Bozzola non hanno trovato conferme. La difesa le considera marginali. Se l’analisi delle impronte confermasse la presenza di tre persone, l’indagine potrebbe spostarsi verso la ricerca di complici. Il 17 giugno sarà una data cruciale quando gli esperti si riuniranno davanti al giudice Daniela Garlaschelli, potenzialmente riaprendo un caso chiuso con la condanna di Stasi, suggerendo un omicidio multiplo.

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