Incertezze sulla posizione e la natura della traccia
La localizzazione precisa della traccia genetica resta irrisolta. Non è noto se il DNA sia stato rilevato sopra, sotto o ai lati delle unghie, né a quale dito appartenesse. È ritenuta improbabile un’origine subungueale, poiché il Ris non individuò sangue o materiale genetico sotto le unghie durante gli accertamenti successivi all’omicidio. Il medico legale confermò che Chiara Poggi non ebbe il tempo di difendersi, dato che in caso di colluttazione sarebbero emersi segni compatibili. La posizione del cromosoma Y, dunque, resterebbe un enigma irrisolvibile.

Dubbi sulla modalità di trasferimento e tempistiche
Le nuove analisi ribadiscono che non sarebbe possibile stabilire in modo scientifico le modalità di deposito del materiale biologico. Non si può determinare se il trasferimento sia avvenuto per contaminazione, per contatto diretto o indiretto, né è possibile stabilire il momento esatto in cui ciò è accaduto. Il trasferimento del DNA potrebbe essere avvenuto il giorno dell’omicidio, oppure giorni o settimane prima, senza strumenti oggi in grado di fornire una risposta certa.
Interpretazioni contrastanti e decisioni della Procura
Rimangono due interpretazioni contrapposte: secondo il perito del 2014 e la difesa di Andrea Sempio, la minima quantità di DNA suggerisce una contaminazione accidentale; per la difesa di Alberto Stasi, invece, la presenza del cromosoma Y non sarebbe casuale. Sarà la Procura a valutare se le prove siano sufficienti per un processo. Tuttavia, appare già evidente che molte risposte non potranno arrivare dalla genetica e che il compito di colmare queste lacune spetterà agli investigatori e agli inquirenti. Secondo quanto riporta Fanpage, sarà necessario aspettare la chiusura delle indagini per capire se la perizia sulle unghie di Chiara Poggi basterà per chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio, indagato per l’omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi.
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