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La Fiorentina riparte per il dopo Palladino: i possibili nomi per la panchina

La Fiorentina accelera, ma senza ancora affondare il colpo. Dopo l’addio di Raffaele Palladino, il club viola deve decidere chi guiderà la squadra nella prossima stagione. Una scelta che non è solo tecnica, ma identitaria, strategica e, soprattutto, urgente. Perché ogni giorno che passa è un giorno perso nella pianificazione estiva.

In cima alla lista dei candidati, com’è noto, c’è Thiago Motta. L’ex Juventus e Bologna rappresenta un profilo moderno, ambizioso, con una visione di calcio evoluta. Ma proprio per questo il rischio di perderlo è concreto: l’Atalanta, infatti, lo ha messo nel mirino per il dopo-Gasperini, destinato alla Roma. La concorrenza, insomma, è di quelle pesanti.

Nel frattempo, un nome familiare scalda il cuore dei tifosi: Stefano Pioli. L’attuale allenatore dell’Al-Nassr, ex Milan, ha lasciato a Firenze ricordi positivi e un rapporto mai interrotto. Il problema? Un contratto che lo lega fino al 2027 al club saudita e clausole fiscali complicate che renderebbero possibile un ritorno in Italia solo da luglio in poi. La suggestione, però, resta viva.

Non mancano le alternative meno quotate, ma comunque considerate: Francesco Farioli, fresco di esperienza all’Ajax, e Alberto Gilardino, reduce da un buon percorso con il Genoa. Entrambi piacciono ma restano, per ora, più lontani dai radar.

Fiorentina, i nomi per il dopo Palladino

E poi c’è Domenico Tedesco, l’ex commissario tecnico del Belgio. Un nome che gira sottotraccia, ma che potrebbe rappresentare il colpo a sorpresa. Tecnico giovane, già con esperienze internazionali (dalla Bundesliga alle nazionali), e soprattutto con radici calabresi, proprio come il presidente Rocco Commisso. Un dettaglio che, in casa viola, conta eccome.

Una cosa è certa: il tempo stringe. Ogni giorno senza allenatore equivale a un passo indietro nella costruzione della nuova stagione. Tra scelte di mercato, preparazione atletica e visione tattica, serve una guida. Il nodo non è più solo “chi”, ma anche “quando”.

E Firenze, città che sa essere paziente ma pretende chiarezza, aspetta una risposta. I tifosi vogliono sapere in che direzione andrà il nuovo progetto.

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