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Fiorentina, rivoluzione Pioli: tutte le idee del tecnico per la nuova stagione

La Fiorentina riparte con rinnovata fiducia, affidandosi all’esperienza di Stefano Pioli per avviare un nuovo ciclo tecnico. Le aspettative sono alte, la voglia di tornare protagonisti in Italia e in Europa è palpabile. Ma per centrare gli obiettivi, serviranno tanto lavoro e intuizioni vincenti. Proprio quelle che l’estate, con il suo carico di prove e amichevoli, sta già cominciando a far intravedere.

Pioli, da tecnico navigato, sta già plasmando una Fiorentina più flessibile, ambiziosa e tatticamente sorprendente. La prima novità di rilievo è l’utilizzo di Kean e Dzeko in coppia, scelta tutt’altro che scontata. Invece di optare per un’alternanza tra i due, Pioli sta provando a farli coesistere: il bosniaco sembra l’uomo giusto per valorizzare gli strappi in profondità di Kean. Un’intuizione che, nelle prime amichevoli, ha mostrato una sintonia interessante.

Alle loro spalle, Albert Gudmundsson sta vivendo una piccola rivoluzione tattica: da seconda punta a trequartista-regista, chiamato ad abbassarsi per cucire il gioco e impostare. Non è una posizione abituale per l’islandese, ma Pioli lo sta modellando per sostenere il nuovo assetto offensivo. Un esperimento che, se funzionasse, potrebbe arricchire enormemente la manovra viola.

A centrocampo, Pioli sta cercando nuove collocazioni per valorizzare giocatori in cerca di spazio. Richardson, per esempio, viene testato come trequartista, sfruttandone il mancino e la visione, mentre Cher Ndour potrebbe trovare la sua dimensione ideale da mezzala dinamica, alternandosi a Sohm. Due scommesse che, se vinte, allargherebbero le opzioni a disposizione. (continua dopo la foto)

Anche Sabiri entra nella lista delle novità: non più sulla trequarti, ma utilizzato da interno di centrocampo, con compiti più equilibrati e una maggiore responsabilità difensiva. È forse il tentativo definitivo per permettergli di trovare finalmente spazio reale nella Fiorentina, dopo due stagioni vissute ai margini. Le prime risposte, a sorpresa, sembrano incoraggianti soprattutto sotto il profilo dell’applicazione.

In difesa, infine, spunta un altro segnale importante: Pongracic sta emergendo come possibile guida del reparto arretrato. Pioli lo sta provando al centro della difesa a tre, affiancato da Comuzzo e Ranieri, e le qualità tecniche e caratteriali del croato sembrano perfette per quel ruolo. Un leader silenzioso che potrebbe diventare fondamentale per garantire equilibrio e solidità.

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