La Fiorentina cade ancora, ma al centro della scena, dopo la sconfitta con il Sassuolo, sono le orribili e inaccettabili minacce, gli insulti, le frasi tremende rivolte via social alle famiglie dei giocatori. Si può augurare la morte a un bambino per una partita di calcio? Nel mondo sempre più folle in cui viviamo, qualcuno pensa di sì.
#Fiorentina, minacce via social alle mogli dei giocatori: "Speriamo vi muoiano i figli di cancro"
— I fatti nostri (@Infofatti) December 7, 2025
Diverse compagne dei calciatori viola hanno sporto denuncia. Amanda, fidanzata di #Dodò: "Aspettatevi la Polizia a casa vostra" pic.twitter.com/8gLK0csphu
La crisi sportiva della Fiorentina si intreccia con una vicenda grave e inquietante che va ben oltre il campo. Dopo la pesante sconfitta contro il Sassuolo, che ha complicato la situazione in classifica della squadra di Vanoli, una parte della tifoseria ha sfogato la rabbia nel modo peggiore possibile: con minacce dirette alle mogli e alle fidanzate dei calciatori viola, attraverso i social network. (continua dopo la foto)

Secondo quanto emerso, diverse compagne dei giocatori hanno ricevuto messaggi ripetuti con minacce di morte e auguri di eventi tragici rivolti persino ai figli. Un’escalation verbale che ha superato ogni limite. Molte delle destinatarie hanno già sporto denuncia, dando così avvio a un percorso formale per l’accertamento delle responsabilità .
Tra i casi più eclatanti c’è quello di Amanda Ferreira, moglie di Dodo, che ha deciso di esporsi pubblicamente mostrando uno dei commenti ricevuti sotto un suo post: un messaggio in cui si augurava la morte per cancro ai figli del calciatore. Un gesto osceno che testimonia l’assurdità del livello raggiunto dall’odio espresso online.
La sconfitta contro il Sassuolo ha acceso ulteriormente un contesto già teso in casa Fiorentina. Il malcontento per i risultati si è trasformato, per una frangia minoritaria ma rumorosa, in un attacco diretto e personale verso le famiglie dei giocatori. Un passaggio che sprofonda una vicenda sportiva in un devastante caso di violenza verbale oltre qualsiasi limite. (continua dopo la foto)

La vicenda ha aperto un fronte delicatissimo, che ora si sposta anche sul piano giudiziario. Il campo resta il luogo delle responsabilità sportive, ma quello che sta emergendo sui social riguarda un’altra partita, ben più grave, che coinvolge sicurezza, dignità e tutela delle persone. Qui non c’entrano moduli, prestazioni o classifiche. Qui c’entra solo un senso di umanità perduta.
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