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Fiorentina, che peccato: va sotto, la riprende ma ai supplementari passa il Betis

Fiorentina, così è davvero un grande dolore. Un’illusione lunga centouno minuti, due gol splendidi di Robin Gosens, un Franchi vestito a festa nonostante settori chiusi e coreografie vietate. E poi il gelo. Un gol del marocchino Ezzalzouli nel primo tempo supplementare, e la Fiorentina saluta l’Europa.

In finale ci va il Betis Siviglia di Manuel Pellegrini, per la prima volta nella storia del club, mentre la Viola dovrà inseguire un’impresa in campionato per garantirsi almeno un posto nelle coppe del prossimo anno.

La Fiorentina parte con coraggio, anche se paga qualche errore in fase d’uscita con Comuzzo e un primo tempo opaco di Adli, sostituito all’intervallo. Il primo squillo però è del Betis con una punizione perfetta di Antony che al 29’ trova l’incrocio: 0-1. Ma la squadra di Palladino, in giacca blu e spirito guerriero come da striscione in curva, non cede.

La risposta è veemente: due corner, due colpi di testa di Gosens, due gol. Prima pareggia al 34’, poi raddoppia al 42’. Il Franchi esplode. E ci sarebbe anche lo spazio per un terzo gol con la stessa modalità se Kean impattasse nel modo giusto un altro colpo di testa, sempre su corner: era una grandissima occasione, ma l’errore con il senno di poi è costato tantissimo.

La ripresa è più tattica. Kean sfiora il 3-1, ma Fran Vieites gli chiude lo specchio. Il Betis resta in partita e Pellegrini cambia: dentro Ezzalzouli, che accende subito la fascia. De Gea salva la Fiorentina con un fantastico doppio intervento al 90’ su Antony ed Ezzalzouli: si va ai supplementari.

La Fiorentina non ne ha più, passa il Betis

Nell’extra-time la Fiorentina, che ha cambiato poco e ha energie limitate, cede. Al 97’ il Betis trova il pareggio definitivo: triangolo Antony–Ruibal–Ezzalzouli e 2-2. La Viola si spegne lì. Le ultime mosse di Palladino (Zaniolo, Colpani) non cambiano il destino.

C’era voglia di festa al Franchi, nonostante la Digos avesse vietato la coreografia. La curva Nuova Fiesole si era colorata comunque di viola, e i tifosi ci hanno creduto fino all’ultimo. Il sogno della terza finale consecutiva sfuma però nel momento in cui serviva lucidità, forza e forse anche un pizzico di fortuna. Ma il Betis, con più rotazioni e più brillantezza, alla fine ha prevalso.

La squadra di Palladino ora dovrà compiere un miracolo nelle ultime tre giornate per strappare un pass europeo. Ma la sensazione è che, dopo una notte così, servirà anche ricucire l’anima, non solo la classifica. Ed è un vero peccato per la Viola, che ha esaurito le energie proprio nel momento decisivo di una bella stagione europea.

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