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Fiorentina, che guaio: cosa succede con Palladino

Una tempesta improvvisa e inattesa si è abbattuta sulla Fiorentina. Raffaele Palladino ha presentato all’improvviso le sue dimissioni. Di punto in bianco. Senza preavviso. Un gesto che ha colto i Viola alla sprovvista, spiazzando società, tifosi e addetti ai lavori. Anche perché il tecnico aveva firmato da poco il prolungamento di contratto.

Ora tutti si chiedono perché, dopo una stagione più che dignitosa, il tecnico campano ha deciso di dire basta. È questa la domanda che da ore rimbalza tra le mura di Campo di Marte, nei corridoi del Viola Park e sulle frequenze radiofoniche di mezza Italia.

Al momento non c’è nessun comunicato ufficiale. Solo una certezza: Palladino ha lasciato. La dirigenza è perplessa, ma si è messa subito al lavoro per ricucire lo strappo. Ma intanto la bomba è esplosa, scuote l’ambiente, crea potenziali problemi per il futuro e sta generando onde sismiche in tutta la tifoseria.

Non ci sono certezze sulle cause, ma solo ipotesi, sussurri e tanti punti interrogativi. Palladino ha forse deciso sull’onda di una scelta personale? Si è trattato di uno scontro interno? O dietro l’addio si cela l’interesse di un altro club, pronto a portarlo via da Firenze con un progetto più ambizioso?

C’è chi scommette sul logorio interno per la delusione post-Conference League, con una semifinale persa malamente. Qualcuno parla dell’ambizione sfumata di arrivare alla Champions League. Ma la Fiorentina, tutto sommato, aveva chiuso con dignità: Conference conquistata, buon calcio mostrato, progetto giovane e ambizioso. E allora, perché questo passo indietro?

Il paradosso più grande è proprio che Palladino aveva appena rinnovato. Il 6 maggio, il tecnico aveva prolungato il contratto fino al 2027, respingendo le sirene di altri club e legandosi alla Viola per altre due stagioni. Una mossa che sembrava indicare un completo accordo fra tecnico e società.

Invece, appena venti giorni dopo, arriva lo strappo. Una marcia indietro clamorosa che nessuno si aspettava, almeno ufficialmente. Ma se Palladino ha preso questa decisione, è probabile che qualcuno in società sapesse della sua insoddisfazione. Forse legata al mercato, a eventuali cessioni (si dice che Kean sia in partenza), in ogni caso a diverse visioni per il futuro della squadra.

Fiorentina, le clamorose dimissioni di Palladino

L’ipotesi di un pressing da parte di un’altra società sembra al momento prematura, visto che nessuno ha ancora fatto mosse ufficiali per ingaggiarlo. Certo, a volte i movimenti sul mercato allenatori sono sotterranei, spesso invisibili fino all’ultimo istante.

Si fanno i nomi del Bologna (in caso partisse Italiano) e del Torino, che ha appena rotto con Vanoli. Ma sono solo supposizioni. Come quella che accosterebbe Palladino alla panchina del Milan per la sua vicinanza con Galliani, che lo ha voluto al Monza lo scorso anno. Ma sono poco più che chiacchiere da bar, almeno per ora.

Palladino lascia la Fiorentina, se le dimissioni saranno confermate, con un bilancio più che decoroso: 53 panchine complessive, 26 vittorie, 12 pareggi e 15 sconfitte. Il punto più basso della sua gestione è arrivato con la clamorosa eliminazione dalla Coppa Italia, con una bruciante sconfitta nel derby contro l’Empoli. Un percorso fatto di alti e bassi, ma anche di crescita. Che, ora, viene bruscamente interrotta, se la società non riuscirà a fare cambiare idea al tecnico.

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