x

x

Vai al contenuto

Ferrari, missione Cina: la strategia per cancellare la debacle di Melbourne

La stagione della Ferrari in Formula 1 è iniziata con un disastro imprevisto. Il Gran Premio d’Australia si è rivelato una doccia fredda per la scuderia di Maranello, con un deludente ottavo posto per Charles Leclerc e un decimo per Lewis Hamilton. Dopo mesi di entusiasmo per l’arrivo del sette volte campione del mondo, la realtà della pista ha mostrato problemi evidenti che la squadra dovrà risolvere in fretta per non compromettere il cammino verso il Mondiale.

“Siamo meglio di quello che si è visto oggi in pista” ha dichiarato il team principal Frederic Vasseur, cercando di trovare un lato positivo in un weekend da dimenticare. Le difficoltà della Ferrari a Melbourne sono state molteplici. Già in qualifica, un problema di bilanciamento nella gestione delle gomme ha messo in crisi i piloti nel passaggio dal Q2 al Q3.

In gara, poi, una strategia poco reattiva ha impedito di approfittare delle condizioni mutevoli della pista. La McLaren si è dimostrata nettamente superiore e la Ferrari non è riuscita a sfruttare le opportunità offerte dalla pioggia e dalle safety car. La scelta delle gomme e la tempistica dei pit stop non hanno aiutato Leclerc e Hamilton, relegandoli ai margini della zona punti, un risultato inaccettabile per una squadra con ambizioni iridate. (continua dopo la foto)

Il prossimo appuntamento è il Gran Premio di Cina, dove la Ferrari avrà l’occasione di riscattarsi. Il format Sprint però complica la situazione: con una sola sessione di prove libere il venerdì, il tempo per apportare correttivi sarà ridotto al minimo.

I tecnici di Maranello dovranno lavorare intensamente per risolvere i problemi emersi a Melbourne, in particolare la finestra di utilizzo degli pneumatici, un nodo critico già dalla scorsa stagione. I dati raccolti in Australia saranno fondamentali per presentarsi a Shanghai con maggiore consapevolezza e un piano più efficace.

Ferrari, le incognite in Cina e la svolta in Giappone

Un altro aspetto chiave sarà il processo di adattamento di Hamilton alla Ferrari. Il britannico ha ammesso di non aver mai provato la monoposto sotto la pioggia e di dover ancora familiarizzare con le procedure del team in condizioni di maltempo.

Durante la gara in Australia, il campione inglese è apparso irritato via radio con il suo ingegnere Riccardo Adami, chiedendo meno comunicazioni e rispondendo in modo nervoso. Poi, a fine gara, Hamilton ha ridimensionato le tensioni, sottolineando che il processo di conoscenza reciproca con il team richiederà tempo e lavoro.

Il GP della Cina potrebbe non essere sufficiente per risolvere tutti i problemi. La vera cartina di tornasole arriverà con il successivo appuntamento a Suzuka. Il tracciato giapponese, noto per essere tra i più tecnici del Mondiale, fornirà risposte chiare sulla competitività della SF-25 rispetto ai rivali. Nel frattempo, la Ferrari dovrà dimostrare di aver imparato dagli errori di Melbourne e di essere pronta a lottare ai massimi livelli.

Leggi anche:

Argomenti